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trasporto ferroviario

Nella commissione Lavori pubblici della Regione la tratta Terracina – Priverno

Rfi: "Servono lavori di messa in sicurezza di tutta la linea"

TERRACINA – Il Circolo Legambiente Terracina è stato invitato a partecipare al VI° Commissione Consiliare Permanente “Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti” della Regione Lazio, per la richiesta di audizione inviata a settembre scorso in merito al “Ripristino della tratta ferroviaria Terracina-Priverno/Fossanova dopo la frana del 12 settembre 2012”. RFI ha dichiarato la disponibilità sulla carta a riattivare la linea, intervento comunque inserito nella progettazione tecnologica relativa al CCM di Formia, ma ha anche affermato e senza ambiguità che la riattivazione della stessa è condizionata alla messa in sicurezza completa di tutta la linea dal rischio frana, i cui lavori sono di competenza della Regione Lazio.

La Regione Lazio, per voce, dell’assessore regionale alla Mobilità Alessandri ha ricordato che i lavori di messa in sicurezza di un tratto del Monte Cucca per il rischio idrogeologico (fondi regionali su piattaforma Rendis) come da PAI (Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Lazio) che assegna a quella zona il rischio Quattro (il rischio più elevato), lavori per i quali il Comune di Terracina funge da stazione appaltante e per i quali è stato previsto un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, non sono ritenuti sufficienti (a giudizio di RFI e dalla stessa confermato già qualche tempo fa) per garantire la completa sicurezza dell’intera tratta dal rischio idrogeologico, e che ad oggi non esiste ancora un Piano completo che dica con esattezza quali e quanti siano gli interventi necessari ed il loro costo per poter mettere in completa sicurezza tutta la tratta che giace sotto un fronte franoso esteso per diversi chilometri e che comprende oltre Monte Cucca anche Monte Leano.

Piano complessivo che dovrà partire innanzitutto dai requisiti imposti da RFI e che dovrà dalla stessa essere validato visto che la responsabilità di riattivare la linea ricade nel suo ambito. L’intervento in audizione dell’Assessore Regionale alla  Mobilità Alessandri è stato quindi particolarmente importante e chiarificatore, “e lo ringraziamo – dice Legambiente – per aver accolto la nostra sollecitazione e soprattutto per averci dato attenzione, ma soprattutto per aver messo in luce che, al di la’ dell’impegno della Regione per favorire la soluzione, la questione del ripristino della tratta ferroviaria a Terracina sussiste come fatto conseguenziale solo ed esclusivamente ad un completo e adeguato progetto di messa in sicurezza e di mitigazione del rischio idrogeologico di tutto il fronte franoso esteso, progetto complessivo di cui non esisterebbero ancora pero’ i presupposti ne’ tecnici ne’ economici, visto che l’unico progetto, ad oggi, effettivamente approvato e finanziato dalla Regione Lazio su piattaforma RENDIS e in via di attuazione da parte del Comune di Terracina, coprirebbe solo una parte del versante e non sarebbe sufficiente per la riattivazione della tratta”.

“Al di là delle promesse e di quanto ha raccontato la politica e l’amministrazione locale per anni e fino a poche settimane fa e cioè che i lavori attualmente finanziati per Monte Cucca avrebbero – una volta completati – consentito la riapertura della linea, da quanto emerso dalla audizione, e come purtroppo temevamo, appare chiaro che invece la situazione vive ancora una fase di stallo, visto che, se da una parte c’è la disponibilità a riattivare la tratta (almeno sulla carta, come affermato in audizione da RFI) e la disponibilita’ della Regione ad individuare i fondi ulteriori eventualmente necessari, dall’altra non c’è, ancora ad oggi e dopo quasi 8 anni dalla caduta del masso, alcuna chiarezza sui lavori complessivi di messa in sicurezza necessari, i loro costi e i loro tempi e soprattutto su quali siano i parametri di accettabilita’del rischio da parte di RFI, considerato che i lavori di messa in sicurezza del versante non abbasseranno la classe di rischio elevata (classe 4) come da PAI ma lo mitigheranno soltanto. Per quanto ci riguarda, come più grande associazione ambientalista della Regione Lazio, e come chiediamo da tempo, oggi è stato finalmente fatto un passo avanti di chiarezza sgomberando il campo da inutili e dannose ambiguità, ma questo per noi è solo il primo passo di un lungo cammino, attendiamo infatti insieme all’Osservatorio Trasporti della Regione Lazio di essere convocati ad una audizione più approfondita, dedicata solo al caso specifico del treno e della stazione di Terracina come da noi richiesto, per poter continuare a premere cercando di arrivare presto al nodo cruciale cioè ad un progetto validato sia dalla Regione Lazio che da RFI che valuti tutte le esigenze di messa in sicurezza della montagna sovrastante la linea (fronte franoso di Monte Cucca e Monte Leano come da PAI regionale), consentendo di stimare dettagliatamente i costi in modo da poterli prevedere nella programmazione degli investimenti per i prossimi anni. Per questo continueremo a spingere in Regione affinche’ entro l’anno si possa avviare una riprogrammazione degli investimenti regionali, da effettuarsi all’inizio del 2020, visto che l’Accordo Quadro pluriennale tra RFI e Regione Lazio può sicuramente essere aggiornato dalla Regione a copertura di questa esigenza ma a fronte però di una analisi approfondita e di una concreta e realistica possibilità di ripristino della tratta” dichiarano Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio ed Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina. “Spiace notare – continua Legambiente come nota a margine – la completa assenza all’audizione, di altri portatori di interesse terracinesi (politici, amministratori, consiglieri regionali, comitati, associazioni) che pure hanno fatto di questo treno per anni un cavallo di battaglia e che hanno sempre presenziato su giornali e tv locali sulla questione del treno, spesso facendo balenare superficialmente che tutto fosse facilmente risolvibile. Pensiamo che sarebbe stato davvero utile invece esserci in tanti in questa occasione unica di grande livello e alla presenza di tutti i veri decisori, per poter sostenere le esigenze del nostro territorio con forza, convinzione e competenza ai tavoli che contano”.

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