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Vincenzo Zaccheo torna a parlare alla sua città: “Dopo 10 anni, è tempo di ripartire”

Non chiarisce se si ricandiderà, ma ha consigli per il prossimo primo cittadino

LATINA – Non ha svelato cosa intende fare per le prossime amministrative, ma una cosa è certa: “Torno in campo per la mia città, per il suo centenario e per far ritrovare a tutti quel senso di appartenenza che si è perso”. Una conferenza fiume, durata un’ora e mezza presso il circolo cittadino di Latina in cui l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo è tornato a parlare dopo il video diffamatorio di Striscia la Notizia che è stato appurato dal Tribunale essere falso. Commosso l’ex primo cittadino ha detto in apertura: “Non è facile tornare a parlare dopo 10 anni, tempo in cui non solo sono stato screditato ingiustamente, ma ho anche ricevuto pugni e calci, con le mani legate, perché non potevo difendermi”.

La sala del Circolo cittadino era piena dei suoi seguaci, cittadini che l’hanno applaudito più volte durante il suo accorato discorso. Per primo ha preso la parola Silvano Moffa, commissario di An durante la campagna elettorale del 2007: “Porto qui la testimonianza di un periodi difficile per la città, l’episodio infamante di Striscia la Notizia ha crocifisso un uomo – ha detto – ora è tempo che la verità venga fuori. Non è un caso che dopo quella frase il sindaco venne sfiduciato. Ora è tempo di conoscere di chi fosse quella mano che l’ha permesso”. Parla di episodi politici che pian piano “hanno fatto perdere il nesso tra valori e comportamenti politici. Il Vescovo stesso a quel tempo denunciò un clima pericoloso. C’è un lungo filo rosso che collega quel clima a quello che poi è accaduto”.

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“E’ importante che Latina ritrovi la sua casa politica – spiega Zaccheo – Qualcuno ha detto in consiglio che si stanno pagando ora i debito del ventennio, noi invece i debiti li abbiamo pagati tutti. Voglio ricordare l’Università, la crescita di Latina che negli anni della recessione, guadagnava il 7% del Pil, soldi per le scuole, la firma del protocollo con la Guardia di Finanza per portare l’Università al Palazzo M, in cambio dell’ex Icos acquistata all’asta, la sistemazione dell’ex campo profughi con la nascita della facoltà di economia, 160 mila mq di marciapiedi, i chioschi al mare e il piano campeggi. E a proposito di mare, quando ci siamo resi conto che nel bamndo per i chioschi si era infiltrata la criminalità organizzata, abbiamo denunciato tutto. La mafia a Latina, al mio tempo, non c’era, abbiamo isolato quei soggetti che poi, per altre vie si sono intromessi prepotentemente nella politica”.

Non dice, Zaccheo, se tornerà a candidarsi, ma vuole dire qualcosa al prossimo primo cittadino: “Il primo obiettivo è rimettere in moto la macchina amministrativa che ha perso troppi elementi che portavano avanti la memoria della città. La cittadella universitaria, con un nuovo piano traffico e di parcheggi, insieme a porto e policlinico. Insomma – dice – riscoprire l’orgoglio dell’appartenenza”. Zaccheo chiede anche un cronoprogramma, da inserire nell’agenda nazionale, regionale, provinciale e comunale per festeggiare i 100 anni della città più giovane d’Italia. “Il prossimo consiglio comunale non deve essere portatore di grandi voti, ma di grandi idee”.

Non ha parlato della Metro e della Ipogeo, ma solo perché – ha spiegato dopo al microfono dei giornalisti, “Se ne potrà parlare a indagini chiuse, e allora le cose – dice – mi daranno ragione ancor più che con il video di Striscia la notizia”.

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