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cronaca

Emergenza Coronavirus a Latina, la Uil: “C’è bisogno di altro personale, la Asl assuma”

Tra le ipotesi anche la riapertura del reparto Malattie infettive a Gaeta

LATINA – La UIL funzione pubblica ha scritto alla Asl, al Prefetto di Latina e ai sindaci con l’obiettivo di porre in essere tutte le opportune azioni organizzative per garantire una forte risposta assistenziale, vista la palese emergenza sanitaria venutasi a creare nella Asl Latina. Purtroppo gli effetti si sono già manifestati e con il solo personale a disposizione sarà molto più complesso arginare efficacemente le attuali difficoltà. Ad oggi, con i pochi casi di contagio avvenuti e con la previsione di una recrudescenza, esiste una condizione di: Quarantena precauzionale con circa 30 dipendenti che bisogna necessariamente sostituire; Preesistente carenza delle dotazioni organiche (Medici-Infermieri-Tecnici-OSSAmministrativi ecc.), assolutamente non accettabile durante queste particolari situazioni. Addirittura sopportiamo da anni una carenza documentata di circa 400 OSS, indispensabili per garantire, un adeguato supporto in termini igienico/assistenziali; Imprescindibile rafforzamento degli organici dei servizi di Pronto Soccorso, Terapia Intensiva, Diagnostica, Malattie Infettive e delle “tende triage” già montate.  La Uil chiede un inderogabile e immediato piano straordinario di assunzioni attraverso l’utilizzo di tutte le graduatorie concorsuali valide e ove mancanti l’attivazione di nuovi percorsi di reclutamento; b) Il rapido completamento delle procedure finali relative alla mobilità nazionale per 50 infermieri già bandito; c) Il proseguo delle procedure relative al concorso nazionale per infermieri già bandito che vede la Asl Latina capofila; d) Il mantenimento in servizio dell’attuale personale con contratto a tempo determinato; e) L’immediata attivazione delle procedure per la stabilizzazione del personale precario, con il richiamo in servizio degli aventi diritto; f) La riapertura del dismesso reparto di Malattie Infettive a Gaeta, chiuso a suo tempo nonostante fosse a norma e all’avanguardia dotato di 2 percorsi separati, e di 4 camere a pressione negativa. Oltretutto adatto per la gestione della Tubercolosi e della SARS, quindi anche dell’odierno “Coronavirus”.

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