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Asstri: “Strutture extralberghiere dimenticate”. Chiesto un tavolo alla Regione Lazio

Intervista al coordinatore provinciale Andrea Fanti

LATINA – L’associazione ASSTRI (Associazione delle strutture extra alberghiere) chiede un tavolo istituzionale con la Regione Lazio perchè il settore sta risentendo molto della crisi, con perdite che superano il 120%, ma per le quali non sono stati individuati aiuti concreti. Il responsabile provinciale è Andrea Fanti e le idee che si cerca di mettere in campo sono diverse, come la certificazione “Clean&Safe”, e la promozione del portale 100×100 Italia con lo scopo di disintermediare il brand Italia e sganciarlo dalle grandi OTA internazionali.

 “Nel Lazio ci sono 19.923 strutture ricettive extra alberghiere per un totale di 212.341 posti letto. Su Roma e provincia ci sono 17.493 esercizi e 149.144 posti letto. Parlo di attività gestite in forma imprenditoriale. Un dato che cresce in modo esponenziale se si aggiungono anche quelle gestite in forma non imprenditoriale – spiega Fanti – Famiglie che si sono dovute re-inventare una professione per mantenere dei beni immobili, o giovani adulti che non sono mai riusciti ad entrare nel mercato del lavoro. Ma oggi il nostro settore è uno di quelli che più soffre della situazione emergenziale in atto”.

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“In questo momento di difficoltà dobbiamo cogliere quali sono le opportunità e reinventarci. In questi giorni di coronavirus non si è fatto che parlare di acquistare prodotti 100% italiani. Però tra turisti italiani e strutture italiane si tollera che vi siano intermediari, per di più di diritto estero, con proprie policy. Non rispettato l’emendamento inserito nel cura italia dal  Governo  in materia di emissione dei voucher mettendo ancor di più in ginocchio i piccoli operatori costretti a restituire soggiorni già incassati appellandosi al diritto di natura internazionale. Si è parlato spesso di filiera corta, in particolare di disintermediare, bisogna incentivare il contatto diretto fra il produttore e il consumatore il famoso km 0,  ecco come per l’agricoltura oggi per il turismo è arrivato il momento di sensibilizzare i propri clienti, spiegare l’importanza di come prenotare, della responsabilità che è anche in capo a loro di far  sopravvivere il turismo in Italia. Finora abbiamo pagato commissioni ben oltre il 20% sulla prenotazione di una stanza. Un costo eccessivo, assurdo, se pensiamo che le maggiori OTA (Online Travel Agencies)  internazionali vendono il brand Italia, senza re-investire 1 centesimo di profitto sul territorio”.

All’indomani dell’emergenza Coronavirus ci siamo visti azzerare le prenotazioni e ad oggi nessuna struttura extra alberghiera (B&B e Case vacanza) è in grado di sapere se sarà nelle condizioni di ospitare turisti, “Ecco perchè abbiamo creato il primo portale 100% ITALIANO, che mette al centro la trasparenza verso i clienti che prenotano senza trascurare gli iscritti. Una piattaforma che promuove lo sviluppo del territorio Italiano e delle sue bellezze, inoltre entro la fine del mese sarà pronto anche il marchio “Clean&Safe”, un marchio di certificazione che attesterà il rispetto dei protocolli Covid-19 esteso a tutte le strutture che rispetteranno gli standard certificati”.

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