TERRACINA – Legambiente Terracina già nei giorni scorsi, di concerto con il Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lazio, aveva presentato una istanza di accesso alle informazioni ambientali, in merito ad un cantiere di “rigenerazione urbana” denominato Ex- Pro-infantia, a Terracina, sequestrato dalla Procura di Latina il 31 dicembre scorso. Il cantiere in questione, su terreno venduto da una societa’ ONLUS ad un soggetto privato per 5 milioni di euro, con un grande fabbricato più annessi locali deposito per un totale di 13.000 metri cubi e una area edificabile pari a circa 4000 mq, del valore complessivo di circa 40 milioni di euro, ha un elevato impatto sull’ambiente e sul paesaggio della zona interessata posta sul Lungomare di Terracina, zona ad elevato pregio, eppure non era stato assoggettato a VAS e non era stata ritenuta necessaria una conferenza dei servizi.
Alla luce di quanto successo per il cantiere ex Proinfantia e in previsione di altri cantieri di cosiddetta “rigenerazione” presumibilmente in fase di avvio su altre aree molto pregiate del territorio terracinese, come ad esempio quello fronte mare della Ex Villa Adrover, Legambiente Terracina chiede una audizione urgente in Regione Lazio, presso la Commissione X Urbanistica della Regione Lazio, per comprendere meglio quale sia stato il quadro normativo e regolamentare concordato con la Regione Lazio che ha portato il Comune di Terracina ad essere uno dei pochi comuni nel Lazio, cosi’ come dichiarato sul sito ufficiale del Comune che ha reso attuabili gli art. 4 e 5 della L.R. 7/2017, cioe’ quelli destinati al privato, e quali sono stati i referenti dell’Urbanistica Regionale con il quale i rappresentanti del Comune hanno concordato in questi anni l’applicazione della Legge Regionale e con quali modalita’.
Infatti, come viene affermato ufficialmente dal Comune di Terracina, le due delibere di Consiglio Comunale, la n. 53/2018 del 16 luglio 2018 e la n. 111/2018 del 28 dicembre 2018 inerenti l’applicazione degli artt-4 e 5 della Legge n.7/2017 “Rigenerazione Urbana” furono inviate alla Regione Lazio il 28/02/2019 e la Regione, avrebbe avuto 30 giorni per le controdeduzioni, quindi con scadenza 30 marzo, ma la Regione non riusci’ ad inviare in tempo le controdeduzioni, inviandole invece successivamente con quasi due mesi di ritardo, con nota prot. n. 477424 del 21.06.2019, oltre il termine previsto dall’art. 1 comma 3 della LR 36/1987. Per questo nella successiva Deliberazione di Consiglio Comunale n.38 del 25.6.2019 si afferma testualmente che si sono valutate le indicazioni provenienti dalla Regione ma solo in parte, proprio perché il Comune non era tenuto in quanto esse erano sopraggiunte oltre i termini.
Inoltre, una delle delibere approvate, la Delibera di Consiglio Comunale n. 152 del 28 dicembre 2017 consente in via eccezionale e previa Deliberazione di Giunta Comunale su proposta del Dirigente competente di monetizzare qualunque superficie di standard al di là dei 1000 mq consentiti dalla legge 7/2017 e questo sembra in chiaro e netto contrasto con il punto 7.1 della Deliberazione Regionale del 19 dicembre 2017, n. 867 Approvazione circolare esplicativa: “Indirizzi e direttive per l’applicazione delle “Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio” di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7″ pubblicata in Gazzetta Regionale il 4 gennaio 2018.
Soprattutto ricordiamo anche che proprio la Deliberazione Regionale del 19 dicembre 2017, n. 867 Approvazione circolare esplicativa: “Indirizzi e direttive per l’applicazione delle “Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio” di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7″ richiede che l’attuazione di tali tipologie di interventi di rigenerazione debba essere preceduta da una attività pianificatoria del Consiglio Comunale volta, mediante la procedura di cui all’art. 1, comma 3 della l.r. 36/1987, all’individuazione di specifici ambiti territoriali in cui attuare quanto previsto dalla norma, mentre questi ambiti nel caso di Terracina non sarebbero stati identificati e questo potrebbe avere un impatto proprio perché potrebbe rendere più appetibili al privato, con le facili monetizzazioni degli standard urbanistici, proprio i lotti pregiati fronte-mare come quelli della Ex-Proinfantia e Ex-Villa Adrover.
Inoltre vogliamo anche comprendere come la Regione Lazio valuti le applicazioni locali della Legge n.7 sulla Rigenerazione Urbana a Terracina anche alla luce della applicazione della recente sentenza della Consulta che annulla il PTPR regionale e l’attuazione delle “norme di salvaguardia” della Legge regionale 24/1998.
“Come affermato in un nostro recente comunicato, in cui abbiamo annunciato che volevamo verificare la natura delle interlocuzioni con la Regione Lazio soprattutto in merito a delibere e regolamenti comunali concordati con la Regione e approvati che, ad esempio, non prevedono limiti alla monetizzazione di standard urbanistici per aree assolutamente pregiate della nostra citta’ e che non prevedono una attività pianificatoria a monte del Consiglio Comunale volta alla individuazione di ambiti specifici lasciando ampio spazio a interventi in zone appetibili come quelle fronte-mare, abbiamo deciso di inviare via PEC una richiesta urgente di convocazione della Commissione Regionale X – Urbanistica, proprio per comprendere meglio tutto l’iter normativo e regolamentare della applicazione locale della legge sulla rigenerazione urbana. Siamo quindi particolarmente soddisfatti che la Regione Lazio abbia già convocato le parti per l’Audizione il prossimo Giovedi’ alle ore 16. Anche alla luce del recente sequestro, è’ diventato quindi fondamentale che il nostro Circolo come portatore di interesse diffuso, parallelamente all’ accesso agli atti e alla costituzione di parte civile in un eventuale procedimento giudiziario, si faccia portatore in Regione Lazio di una richiesta di chiarimento in merito a quanto successo qui a Terracina, anche per evitare che la applicazione locale della Legge diventi una occasione per future speculazioni edilizie proprio su questi lotti pregiati di suolo cittadino, come la Ex Proinfantia e la Ex Villa Adrover. Certo ci chiediamo come sia stato possibile che nessuna delle forze di opposizione, né in Consiglio Comunale, né in Regione Lazio, forze che oggi appaiono sconcertate dagli accadimenti, abbia sentito la necessita’ di approfondire preventivamente quanto sopra esposto. ” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale di Legambiente.