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cronaca

Sangue infetto, risarcimento per gli eredi di un uomo di Cisterna

Le trasfusioni sono avvenute nel 1983 a Roma

CISTERNA – Un uomo di Cisterna è morto a causa delle trasfusioni infette del 1983. L’uomo ha scoperto solo dopo 28 anni di essere stato contagiato, nel 2015 infatti gli è stata diagnosticata la cirrosi epatica post-trasfusionale che l’anno successivo si è trasformata in tumore al fegato. Nel 2017 l’uomo è morto prima di ricevere il risarcimento di 700mila richiesto ed ottenuto tramite l’avvocato Mattarelli.

Secondo la ricostruzione, nel 1987 l’uomo era stato sottoposto a diverse trasfusioni al San Camillo di Roma. Alcune di queste sono poi risultate non tracciabili perché prive delle indicazioni di origine dei donatori. Anche per questa mancanza di controlli e della possibilità stessa di controllare se i donatori erano a loro volta positivi al virus dell’epatite C, il Tribunale di Roma ha condannato nel 2019 il Ministero della Salute a risarcire all’uomo di Cisterna con oltre 700mila euro. Purtroppo l’uomo, che si era rivolto all’avvocato Renato Mattarelli per ottenere il risarcimento dei danni da contagio da sangue infetto, era oramai morto.

Il risarcimento andrà ora agli eredi che a giorni riceveranno un ulteriore assegno una tantum di circa 78mila euro richiesti ed ottenuti (come familiari di deceduto per sangue infetto) dopo una domanda amministrativa il cui accoglimento è stato notificato il 1 febbraio 2021.

Per la Commissione Medico Legale di Roma non ci sono dubbi: la morte dell’uomo di Cisterna di Latina è stata provocata dalle trasfusioni infette del 1987.

Sul piano giudiziario l’avvocato Mattarelli ha richiesto per gli eredi dell’uomo un ulteriore risarcimento del danno “da uccisione del prossimo congiunto” di circa 1 milione di euro che sommati con i 700mila del precedente risarcimento e con i 78mila euro di oggi ammonteranno, con gli interessi e la rivalutazione monetaria dal 1987, ad oltre 2 milioni di euro.

“Queste cifre – afferma l’avvocato Mattarelli – indicano la dimensione del problema e della gravità delle conseguenze delle trasfusioni di sangue infetto che impone allo Stato risarcimenti enormi se si sommano le migliaia di cause che sono state intentate contro il Ministero della Salute. Si tratta di miliardi che di fatto vengono pagati dai cittadini”.

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