SABAUDIA – Condividere ricordi e sogni per raccontare chi era Pier Paolo Pasolini, un amico perduto tanti anni fa, ma sempre vivo e presente. Lo ha fatto Dacia Maraini in Caro Pier Paolo (Neri Pozza), il libro scritto nel Centenario della nascita del grandissimo artista che ebbe con Sabaudia una frequentazione appassionata. Tutto è cominciato con un sogno.
“In effetti – racconta la scrittrice – i ricordi sono cominciati proprio con un sogno, in cui rivedevo Pier Paolo vivo, che voleva riprendere a lavorare. Ma c’erano i suoi tecnici che dicevano che non era possibile, che lui era morto. Lui invece insisteva, diceva che era stato morto, ma che era tornato alla vita. Ecco, questo sogno mi ha fatto capire che io attraverso questi sogni potevo ricordare un periodo molto bello e importante della mia vita”.
Un racconto personale che tocca con delicatezza anche il tema del significato che le persone scomparse hanno per chi resta: “Non sappiamo nulla dei morti, ma il rapporto che abbiamo con loro è importante per noi vivi, infatti rappresenta il rapporto con la memoria che deve restare sempre viva, perché la memoria è parte della nostra coscienza”, aggiunge Dacia Maraini .
E c’è ancora di più in queste pagine, la storia di una grande amicizia capace di superare le divergenze: “L’amicizia è il grande tema di questo libro perché nell’amicizia vera i contrasti diventano spunto per un confronto e non per uno scontro”.
IL PODCAST
Il libro sarà presentato il 16 luglio a Sabaudia, nell’ambito della rassegna Sabaudia Culturando.