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cronaca

Processo Scheggia, Gina Cetrone parla per tre ore

Pressata dalle domande del Pm Spinelli sui rapporto con Riccardo e gli esponenti politici locali

LATINA – Si è tenuta ieri una nuova udienza del processo Scheggia davanti al Collegio presieduto dalla Presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti, che vede sul banco degli imputati Gina Cetrone, l’ex marito Umberto Pagliaroli, Armando detto Lallà e il figlio Gianluca Di Silvio, Agostino Riccardo già escusso come testimone. L’altro imputato, Samuele Di Silvio, figlio di “Lallà”, è deceduto lo scorso febbraio nel carcere di Agrigento dove era recluso. I reati contestati agli imputati sono estorsione, atti di illecita concorrenza, violenza privata e gli illeciti connessi alle elezioni amministrative di Terracina 2016, tutti aggravati dal metodo mafioso.

A parlare ieri in aula per oltre tre ore l’ex consigliera regionale del Pdl Gina Cetrone che ha ricostruito la sua conoscenza con Agostino Riccardo, ora collaboratore di giustizia. “A presentarmelo fu l’allora sindaco di Latina nel 2013 quando mi ricandidai alle regionali in particolare per l’attacchinaggio dei manifesti elettorali”. Il punto più debole delle risposte di Cetrone è stato il non aver chiarito la presenza dell’ex affiliato Di Silvio, dentro casa della madre a Sonnino.

Nella scorsa udienza era stato interrogato dal Pm l’uomo ritenuto il boss del sodalizio rom di Campo Boario Armando “Lallà” Di Silvio che aveva spiegato la sua versione dei fatti, già ribadita più volte nel corso di questo processo. Lallà aveva dichiarato di non aver mai avuto rapporti con Cetrone e il marito, evidenziando il suo disprezzo per i collaboratori di giustizia, in particolare per Agostino Riccardo, e negando in sostanza di essere un boss.

La Cetrone ha parlato anche del rapporto con l’ex parlamentare Pasquale Maietta presente ieri in aula e del partito del quale anche lei faceva parte, Fratelli d’Italia.

 

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