SAN FELICE CIRCEO – Sono in corso esami sul Dna dei nuovi resti umani trovati a Grotta Guattari. “Studi che ci daranno un’immagine più precisa anche del Circeo nel tempo preistorico”.
Così Gilda Iadicicco, Conservatore di beni Culturali e capo delegazione Fai, che ha curato il volume “Grotta Guattari, 80 anni dopo la scoperta” (ed Atlantide editore) in cui si possono rileggere gli atti di un convegno del 2019 durante il quale si ripresero gli studi sul sito, facendo una nuova analisi delle conoscenze già acquisite e disponibili.
“C’è stata la possibilità – racconta l’esperta – in quel convegno di guardare da nuovi punti di vista gli studi precedenti. Quel convegno portò a nuove osservazioni e questo ha generato anche la possibilità di aprire un nuovo cantiere di scavo e ampliare le indagini ad altre parti della Grotta, riaccendendo i riflettori su un sito preistorico importante per tutta Europa e per l’evoluzione dell’uomo Neandertaliano, anche in un’ottica di valorizzazione e di comunicazione al grande pubblico”.
I nuovi scavi hanno consentito agli archeologi di trovare nuovi reperti umani su cui sono in corso oggi le analisi di laboratorio che racconteranno molto di più non solo su quelle ossa, ma sullo stesso Circeo.
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