Escrementi fuori casa del giudice, lui sereno: “Fatto sgradevole, ma non c’è bisogno di fare allarmismo”

LATINA – <Credo che sia una cosa mirata e che denota un clima difficile e pesante ma non c’è bisogno di fare allarmisimi è chiaro che questo è un contenuto denigratorio>. Il giudice del Tribunale di Latina Nicola Iansiti, destinatario di uno sfregio nei giorni scorsi commenta così l’episodio avvenuto martedì nel tardo pomeriggio quando qualcuno gli ha lasciato escrementi avvolti in un fazzolettino di carta  sul pianerottolo di casa. Il giudice ha segnalato l’episodio ai carabinieri che indagano per risalire all’autore o agli autori. <Non potevo fare finta di niente – ha aggiunto il magistrato – e non mi sembra un fatto occasionale>. Su questo episodio c’è da segnalare anche una presa di posizione molto forte da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati di Latina. <Ad un mese dal grave atto intimidatorio verificatosi  nei confronti della dottoressa Lucia Aielli – si legge in una nota firmata dal presidente Mara Mattioli e dal segretario Daria Monsurrò- si ripetono atti inquietanti nei confronti di un giudice del Tribunale di Latina che da anni svolge con rigore e professionalità il proprio lavoro nel territorio pontino. Nel manifestare solidarietà e stima al collega Nicola Iansiti per un episodio che si aggiunge ad altri più gravi verificatisi in passato nei confronti dello stesso Iansiti, la sottosezione dell’Anm di Latina., ribadendo il proposito di tutti i magistrati di continuare fermamente ad operare con impegno e determinazione per affermare la legalità sul territorio, sollecita ancora una volta le istituzioni e tutta la società civile a prendere atto dell’intollerabile clima e difficile contesto in cui sono costretti ad operare i magistrati di Latina, difficoltà che richiedono interventi concreti ed urgenti e reale attenzione in relazione alle più volte segnalate criticità per assicurare le condizioni indispensanbili per l’esercizio della giurisdizione e per far cessare la continua campagna di intimidazione e di denigrazione nei confronti dell’autorità giudiziaria locale>.