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LATINA – Era angosciato da alcuni giorni, chi lo conosce glielo leggeva in faccia, temeva il licenziamento Massimo Bortoletto, direttore dello store Feltrinelli di Latina. E la lettera è arrivata, puntuale, nelle scorse ore, nonostante l’impegno da sempre profuso nell’attività che da otto anni guidava, da quando Inge Feltrinelli aveva voluto sbarcare nel capoluogo. Massimo, che è la persona trasparente e disponibile che tutti conoscono, ci ha messo impegno e dedizione e ha fatto di quella che era solo una libreria di firma, un luogo della comunità e a servizio della comunità, occasione di crescita culturale per Latina. Una casa per eventi dove tutti potevano trovare ospitalità. Tutto cancellato con un colpo di spugna: nulla hanno potuto i sindacati che hanno tentato di fermare la decisione dell’editore.
Le telefonate di solidarietà arrivano a centinaia sul suo telefono in queste ore, decine i post sui social già pubblicati alla notizia, ma sono poca consolazione di fronte alla “Storia di un impiegato” (il titolo è di una canzone di De Andrè) che in queste ore è diventata immagine del profilo Fb di Massimo Bortoletto. Peccato davvero.
