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OMICIDIO BUONAMANO
Le tracce sul cappello sono di Romolo e Costantino Di Silvio

LATINA – Le tracce genetiche ritrovate sul cappello sequestrato in via Monte Lupone, appartengono a Giuseppe Romolo Di Silvio e al nipote Costantino detto Patatone, è quello che ha confermato oggi nel corso dell’udienza del processo per l’omicidio Buonamano, il consulente del pubblico ministero il dottor Giacomo D’Agostaro che ha parlato per oltre due ore durante le quali ha illustrato i risultati che sono arrivati dai reperti analizzati in laboratorio. Davanti ai giudici della Corte d’Assise di Latina hanno sfilato altri otto testimoni, tra cui anche due poliziotti che hanno indagato sull’omicidio e hanno confermato la loro versione e Carmine Ciarelli. Per fare chiarezza su intercettazioni e riconoscimenti vocali la Corte ha disposto una perizia fonica sulla voce di Romolo Di Silvio. Carmine Ciarelli, ferito in un agguato in via Pantanaccio che ha dato il via a quella che è stata definita una guerra crimnale, ha confermato di vantare un credito su Moro: “Mi doveva 70mila euro” e soprattutto ha parlato di una confidenza che Costantino Di Silvio gli avrebbe fatto nel perioso in cui si trovavano in carcere insieme: “Mi disse – ha affermato Ciarelli – che immaginava Buonamano come colui che aveva premuto il detonatore per far saltare in aria suo padre”.

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