LATINA – «I dati testimoniano il successo dello sciopero della sosta lanciato dalla nostra associazione. I cittadini si sono ribellati alle strisce blu, dal centro di Latina allo Scalo». A dichiararlo è il presidente di “Libere Idee” Andrea Giansanti Libere Idee, che interviene sulla questione della sosta a pagamento a Latina.
Riceviamo e pubblichiamo dal presidente dell’associazione “Libere Idee” Andrea Giansanti:
«Dopo l’annuncio dell’amministrazione comunale di intervenire per ridurre le tariffe del parcheggio multipiano di Latina Scalo – esordisce Andrea Giansanti, presidente di Libere Idee – attendiamo gli esiti della discussione in Consiglio, poiché per primi ci siamo battuti per difendere i diritti dei pendolari. Oggi la situazione di chi deve recarsi quotidianamente a Roma per lavoro o per studio è drammatica: il multipiano ha tolto circa duecento stalli gratuiti, sostituiti da una struttura capace di ospitare oltre quattrocento vetture, ma a costi esorbitanti. Peraltro, nemmeno l’inibizione dell’accesso per la sosta nei terreni limitrofi al parcheggio asfaltato, curiosamente contestuale all’apertura del multipiano, ha favorito l’utilizzo del nuovo parcheggio a pagamento. Chi si reca abitualmente in stazione sa che tale struttura ospita mediamente venti-trenta auto al giorno: da un lato è stato causato un grave danno ai pendolari, privandoli di un imponente numero di aree di sosta, e dall’altro il riscontro economico è risibile. Senza dimenticare che il multipiano è stato realizzato a costo zero per il Comune, per mezzo dei finanziamenti erogati dalla Regione Lazio»
«I cittadini hanno compreso che il parcheggio è un loro diritto, specie quello presso la stazione ferroviaria, lontana dodici chilometri dal centro città e priva di un vero servizio pubblico di trasporto urbano. E’ impresa improba cercare di scoprire tragitto, fermate e orari di passaggio degli autobus. La reazione dei latinensi è stata quella che auspicavamo quando abbiamo lanciato lo “sciopero della sosta”: gli automobilisti hanno disertato gli stalli a pagamento, tanto allo Scalo quanto in città. Prova ne sono i numeri: nel primo anno di applicazione del nuovo piano della sosta, che ha reso a pagamento tutti i parcheggi all’interno della circonvallazione, il Comune ha incassato esattamente quanto aveva ricavato l’anno precedente. Con tre differenze, però: la prima è che in precedenza gran parte delle aree di sosta era gratuita, dal momento che col nuovo piano le strisce blu sono più che triplicate, la seconda è che il piano della sosta ha comportato un aumento delle tariffe orarie di oltre il 15 per cento e il pedaggio anche al sabato, la terza è che un importo pari alla metà di quanto introitato dal Comune è entrato nelle casse di Urbania, la società che gestisce i parcheggi. Considerato l’incremento della tariffa, i giorni in più in cui essa viene applicata, e che col nuovo piano della sosta si sono aggiunte 3.500 strisce blu per un totale di 5 mila stalli a pagamento, l’utenza che nell’ultimo anno ha usufruito dei parcheggi a pagamento è rimasta praticamente la stessa di prima. Gli altri hanno seguito i nostri consigli, posteggiando la propria auto al di fuori della circonvallazione e recandosi in centro a piedi. Il successo dello sciopero della sosta ha dato risultati concreti e, come testimoniano le proposte per il multipiano a Latina Scalo, l’amministrazione inizia a correre ai ripari: ora dobbiamo proseguire sulla strada intrapresa affinché nel centro cittadino possano ritornare le strisce bianche. Di fronte a un servizio di mobilità urbana inadeguato, carente e lacunoso, è impensabile che il Comune possa pensare di fare cassa con i parcheggi a pagamento e, ancor peggio, permettendo a una società privata di lucrare su un bene pubblico. I cittadini di Latina si sono ribellati e hanno fatto sentire la propria voce con azioni concrete, ora sta all’amministrazione comunale dimostrare di aver recepito il messaggio».