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Mafia Capitale, Zingaretti sospende tutte le gare d’appalto

Forlenza nell'occhio del ciclone per una busta con 5000 euro preparata dalla segretaria di Buzzi

zingaretti primo pianoLATINA – Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha deciso di sospendere tutte le gare di appalto E’ uno degli effetti di Mafia Capitale l’inchiesta che ha svelato un sistema di corruzione che da Roma tentava di estendere i suoi tentacoli anche sulla provincia di Latina.

«In attesa delle verifiche che ho disposto sulle gare della Regione, ho intanto chiesto la sospensione dell’assegnazione delle gare in corso». scrive sul proprio profilo twitter Zingaretti il quale annuncia poi di aver disposto «un’indagine conoscitiva presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione Asl, Ater, Centrale Unica e Dipartimenti per conoscere se società legate all’inchiesta abbiano partecipato a gare e a bandi pubblici, e il loro esito». «Vista la gravità e l’eccezionalità della situazione – aggiunge il Governatore del Lazio – occorre senza indugio portare alla luce qualsiasi tentativo di aggressione o infiltrazione possibile e nel caso fare chiarezza, mettendo a disposizione della Procura tutte le informazioni acquisite».

EFFETTI PONTINI– Intanto spuntano altre novità nei risvolti pontini dell’inchiesta. Per esempio nella richiesta di arresto presentata dalla Procura e non accolta dal Gip per il dirigente del CNS Salvatore Forlenza di Latina, uno dei 100 indagati,  viene citato uno specifico episodio: una busta contenente 5000 euro in piccolo taglio che il pontino doveva ritirare dalla segretaria di Buzzi, personaggio di spicco dell’inchiesta. “Posto che per consegnare 5000 euro basta un bonifico, l’episodio ha senso solo nella logica dell’illiceità”, spiegano i magistrati inquirenti nella loro ricostruzione. La Latina Ambiente invece aveva dovuto revocare in autotutela la gara per la pulizia delle aree nei pressi dei cassonetti, perché era arrivata proprio da Roma da una delle coop finite nella bufera la Coop 29 giugno, un’offerta in tutto simile a quella presentata dalla coop di Latina che gestisce il servizio. Il sospetto è che qualcuno dal capoluogo avesse fornito informazioni alla mafia romana.

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