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la firma

Investimenti esteri, siglato il protocollo Unindustria-Regione Lazio

"Favorire gli investimenti e per valorizzare il loro impatto"

È stato firmato oggi presso Unindustria il Protocollo d’intesa per il consolidamento e l’attrazione degli investimenti esteri nel Lazio. A siglare l’intesa la vicepresidente per l’Internazionalizzazione e presidente dell’Advisory Board investitori esteri di Confindustria Licia Mattioli, il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, e il presidente di Unindustria Filippo Tortoriello. Tra gli obiettivi del Protocollo la promozione di un dialogo continuo tra Regione, Confindustria e imprese a capitale estero per mantenere e favorire gli investimenti e per valorizzare il loro impatto e le loro potenzialità in termini economici, ambientali, di innovazione e trasferimento tecnologico e formativo.

 “La firma dell’intesa di oggi  – ha detto la Mattioli – è parte di un percorso nazionale iniziato quest’anno con la Regione Toscana, a cui ne seguiranno altre. In particolare, il Protocollo con la Regione Lazio dà l’avvio a un servizio di customer care dedicato alla fidelizzazione e al supporto delle imprese a capitale estero che investono nelle Regioni italiane. Infatti, solo chi è prossimo alle imprese può svolgere efficacemente questa funzione”.

“La competizione tra Stati o macro-aree si combatte anche attraverso il rating di attrazione e il Lazio ha grandi potenzialità, penso al’aeroporto di Fiumicino e al porto di Civitavecchia, straordinari poli di ricerca e innovazione – ha sottolineato Leodori – a politiche regionali di sostegno all’impresa, a partire dai progetti dei Fondi europei, molto mirati e validi. Dobbiamo fare di più, a cominciare dal sostegno alla competitività e possiamo giocare in attacco sul lavoro. Dobbiamo crearne nuovo grazie a aziende, che lasciano altre regioni d’Europa, penso a Londra, e trovano nell’area della Capitale e nel Lazio condizioni top rispetto ad altre con una consolidata vocazione al business”.

I DATI – Malgrado la scarsa capacità attrattiva dell’Italia rispetto al suo potenziale, le imprese globali a capitale estero, pur rappresentando soltanto lo 0,3% del totale delle imprese residenti nel nostro Paese, danno lavoro al 7,9% degli occupati del settore privato pari a 1 milione e 313 mila addetti, contribuiscono al 15,1% del valore aggiunto (113 miliardi di euro), generano il 18,3% del fatturato (pari a 539 miliardi di euro), il 14,4% degli investimenti (13,1 miliardi di euro) e finanziano ben il 25,5% della spesa privata in ricerca e sviluppo (3,6 miliardi).

“Nel Lazio contiamo 1.185 imprese a partecipazione estera, l’8,4% di tutte quelle presenti sul territorio nazionale, che occupano 145 mila addetti e generano un fatturato di 105 miliardi di euro all’anno”, ha detto Filippo Tortoriello Presidente di Unindustria. ”Consolidare la presenza delle imprese a partecipazione estera e attrarre nuovi investimenti nella nostra regione è, dunque, una condizione essenziale per lo sviluppo del nostro sistema economico ed imprenditoriale. Come Unindustria abbiamo da tempo focalizzato un’azione mirata di ascolto dei grandi gruppi e delle imprese internazionali, portando all’attenzione delle Istituzioni a tutti i livelli quelle istanze che permetterebbero di migliorare la competitività dei nostri territori e valorizzare pienamente il potenziale di crescita di queste aziende e delle filiere in cui operano”.

“Per noi, fidelizzare le imprese estere – ha continuato Eugenio Sidoli, coordinatore dell’Advisory Board investitori esteri di Confindustria – significa migliorare la conoscenza delle imprese che hanno creduto nel Paese al fine di creare le condizioni per un aumento dei loro investimenti nei territori in cui già operano e anticipare o accompagnare con opportune politiche le fasi in cui possano cambiare le loro strategie per seguire le evoluzioni dei mercati. Per uno sviluppo concreto degli investimenti esteri crediamo che sia cruciale costruire un rapporto strutturato, di reciproca fiducia e conoscenza, tra imprese e autorità locali con l’intermediazione di Confindustria nelle sue articolazioni territoriali”.

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