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Candidato del Pdl, ore decisive. Attesa per il responso-Berlusconi

LATINA – Sono ore decisive queste, per il Pdl a Latina. Dovrebbe essere reso noto questa mattina, dopo le consultazioni delle ultime ore, il nome del candidato sindaco.

Venerdì il consigliere regionale Giovanni Di Giorgi ha incontrato il premier Silvio Berlusconi e la presidente della regione lazio renata polverini, è quasi certo che la scelta ricadrà su di lui, che però ha posto una condizione: “Nel progetto politico deve rientrare anche Fabrio Cirilli, leader de L’altra faccia della politica” “Il progetto politico che ho in mente – ha spiegato Di Giorgi – non può nascere separato dal Polo Civico guidato da Cirilli”.

E Fabrizio Cirilli ha avviato nel week end una serie di consultazioni con gli esponenti politici interessati per valutare l’esistenza dei presupposti per l’affermazione di progetto politico che possa far cambiare volto alla città”. Ciò che il leader politico ritiene fondamentale è avere delle garanzie chiare da parte del Presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Garanzie – spiega Cirilli – che dovranno rappresentare una reale volontà di sostenere un progetto di cambiamento e di discontinuità nei confronti di ciò che il sindaco uscente sfiduciato ha rappresentato per la città”.

 

Michele Forte

Ma dal progetto potrebbe staccarsi l’Udc. Il segretario provinciale Michele Forte, dopo aver palesato la sua preferenza per Cirilli più volte, alla luce dei nuovi scenari che coinvolgono anche il consigliere Di Giorgi, si reputa libero di valutare tutti i possibili scenari politici pontini. Per questo mercoledì incontrerà il segretario nazionale dell’Udc , Lorenzo Cesa, e il leader Casini per analizzare la nuova situazione e decidere quale scelta seguire.

 

 

LE CRITICHE DAL PD – “Quello che sta accadendo nel centrodestra – dice Giorgio De Marchis del Pd – è un chiaro esempio di come alcuni esponenti dell’ex maggioranza stiano continuando a pensare a tutt’altro rispetto alle reali esigenze della città. La ‘corsa’ che il centrodestra fa su Roma per farsi aiutare a sciogliere i nodi della candidatura è il sintomo dell’immaturità di una parte politica che sceglie i suoi candidati non tenendo conto della relazione con gli elettori, ma basandosi sulla logica dei rapporti con i capi di Roma. Che, tra l’altro, non vivono la città di Latina e ne sanno poco o nulla”.

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