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OMICIDIO A SABAUDIA
Quattordici coltellate sul corpo di Aversano

SABAUDIA – Quattordici coltellate hanno tolto la vita a Antonio Aversano, pensionato di 66 anni nella sua villetta di Via Ezio. Dopo la scoperta del cadavere bruciato avvenuta intorno alle 9 di mercoledì mattina  ad opera dei vigili del fuoco, con il passare delle ore si è chiarito il quadro. Un coltello, probabilmente l’arma del delitto è stato ritrovato a poca distanza dal letto. Gli accertamenti sul corpo hanno consentito di scartare rapidamente l’ipotesi della morte accidentale e quella del suicidio. L’uomo è stato prima ucciso a coltellate poi cosparso di liquido infiammabile.

Villa Ada, questo il nome della quadrifamiliare in cui Aversano viveva, è stata perlustrata a  lungo dagli investigatori dei carabinieri che hanno fotogrtafato e filmato la scena del delitto coordninati dal pm Marco Giancristofaro. L’assassino, con ogni probabilità una persona che la vittima aveva accolto in casa, ha tentato di cancellare le tracce del delitto dando fuoco al corpo e poi si è dileguato. le indagini sono concetrate sull’ omicidio a sfondo sessuale, maturato nell’ambiente gay. Nessun segno di effrazione è stato rilevato nella villetta e un testimone avrebbe visto una macchina allontanarsi dalla casa dell’uomo.

Tonino, così Aversano era conosciuto a Sabaudia, era una persona gentile e colta. Oltre a cantare el coro Annuntiate Cantores, l’uomo seguiva il gruppo folkloristico Michele Cestra nelle sue esibizioni presentandone gli spettacoli. Una sensazione di incredulità si respirava ieri a Sabaudia dove la notizia della morte si è diffusa rapidamente. Stamattina il pm Giancristofaro conferirà l’incarico per l’esame autoptico.

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