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Gli alunni della Giuseppe Giuliano di Latina in concerto nella lingua dei segni

La prof che li ha guidati, Maria Carmen Cogliandolo: "Un modo per accogliere la diversità e dire no a qualsiasi tipo di violenza"

LATINA – Un lavoro sull’accoglienza alla diversità e contro ogni forma di violenza. E’ un progetto portato avanti dalla scuola media dell’istituto comprensivo Giuseppe Giuliano guidato dalla dirigente Cherubina Ramacci, che ha coinvolto oltre 170 studenti e molti professori che hanno saputo creare un team di lavoro e di supporto reciproco per realizzare un video, che verrà proiettato presso il Supercinema di Latina nel mese di giugno, con la lingua dei segni.

A capo del team di lavoro la professoressa Maria Carmen Cogliandolo che mettendo insieme le sue nove classi, è riuscita a coinvolgere gli studenti in un lavoro entusiasmante che gli stessi studenti hanno molto apprezzato.

Ce lo ha raccontato lei stessa

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La docente ha inoltre sottolineato “Ringrazio tutti i colleghi dei corsi D, E G che hanno ceduto alcune ore per permettere la realizzazione delle prove e delle riprese, in particolar modo ringrazio per l’assistenza tecnica durante le prove il professor Corbi e la professoressa di arte Lavinia Cestrone che ha realizzato con i ragazzi una meravigliosa scenografia su Frida Kahlo. Ringrazio i genitori e i rappresentanti per la collaborazione e per le parole di stima che hanno espresso nei confronti del progetto. Ma il grazie più grande va ai ragazzi che hanno mostrato interesse ed entusiasmo per tutte le attività svolte, che hanno vissuto pienamente  questa esperienza socializzando con gli alunni delle altre classi, imparando tantissime cose divertendosi insieme. Altra menzione speciale per Giorgio Serra, il videomaker che ha lavorato con me dal mese di gennaio per preparare le proiezione le basi audio che abbiamo utilizzato il 7 maggio per far esibire i ragazzi, inoltre il 7 ha ripreso tutto l’evento con 4 telecamere e adesso si occuperà del montaggio, del quale io curerò la regia, e che sarà proiettato a Supercinema”.

Parte fondamentale di questo progetto sono le due esperte L.I.S. Miriam Mastroianni e Matilde Castellani, “che hanno seguito i ragazzi da febbraio a maggio, preparando i video degli argomenti svolti durante le lezioni e le canzoni e poesie tradotte in Lis – spiega la professoressa – che io inviavo su Classroom ai ragazzi per permettere loro di ripassare. Alcune ragazze si sono talmente appassionate che hanno imparato anche le canzoni delle altre classi, perché si è creato un legame anche tra i ragazzi di terza con i ragazzi di seconda, e cosi anche per le prime”.

E, come dicevamo, i ragazzi hanno risposto benissimo, tanti i ringraziamenti, e uno in particolare che ha commosso la docente perchè “ha espresso in pieno il senso di quello che è stato questo percorso”, ha detto.

Il messaggio, che qui potete leggere e ascoltare, è dell’alunna Chiara Nardin

All’inizio non nego che ci siano state emozioni contrastanti,tra la paura di fallire,di sbagliare e di recuperare,tra la gioia di imparare cose nuove e arricchirmi sempre di più.
Ero spaventata perché era tutto nuovo,visi nuovi,una nuova lingua e addirittura poesie e canzoni da memorizzare tra una nota e l’altra,non nego neanche che abbia fallito  più di una volta,ma sono riuscita a recuperare e questo mi ha dimostrato che posso farcela,di non arrendermi mai e di continuare sempre nonostante tutto.
Questo spettacolo infatti non ci ha insegnato solo la lingua dei segni ma ci ha dato veri e propri insegnamenti di vita ci ha fatto capire che ognuno di noi è speciale così com’è fatto,con tutte le proprie diversità,i propri difetti ed i propri pregi.
Mi ricordo un giorno, quando è iniziato tutto,lei ci ha fatto vedere un video,sembrava banale inizialmente,era un video di una ragazza che si esibiva in un programma televisivo,nulla di strano no?
Ma poco dopo quella ragazza stessa ha iniziato a raccontare la sua storia,una storia per niente facile ma era da ammirare il suo coraggio e la sua tenacia,così giovane e piccola.
Da lì,in me si sono scatenate emozioni che non riesco nemmeno a mettere per iscritto,mi ha fatto capire che nella vita non tutte le cose sono semplici e non conta quanti problemi tu abbia…conta come tu scegli di affrontarli.
Questo spettacolo non è stato semplice,tra un cambio e l’altro abbiamo dovuto immedesimarci in contesti differenti ma importantissimi:tra una sciarpa uno striscione ed un altro abbiamo dovuto ricreare un piccolo stadio,si era piccolo ma noi ci siamo impegnati per  far sì che sembrasse grandissimo,tra un fiore e l altro abbiamo fatto onore ad una grandissima donna:Frida Kahlo che possa essere d’esempio per tutti noi perché ci ha trasmesso tantissima forza e tantissimo coraggio,tra una maglia e l altra ci siamo trovati dinanzi ad un argomento molto delicato ma anche molto forte: La Shoah,parlando dell’orrore e dello schifo che è stato.
Lei ha saputo prenderci per mano e ha saputo gestire tutto,nonostante le enormi difficoltà ci è riuscita e di questo deve esserne fiera.
Detto questo l’unica cosa che mi sento personalmente di dirle è semplice GRAZIE 

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