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OPERAZIONE ARCOBALENO
Sequestri anche in provincia di Latina

LATINA – Sequestri anche in provincia di Latina nell’operazione operazione di polizia giudiziaria coordinata dalla Dda di Napoli e condotta dal Gico della Guardia di Finanza di Roma insieme alla Squadra Mobile di Latina. Sequestrate aziende, beni immobili, veicoli e rapporti bancari, per un valore di circa 45 milioni di euro, tutti facenti capo a Domenico Petito, imprenditore di Giugliano in Campania appartenenti al clan camorristico Mallardo.

L’uomo già due ani fa, era stato colpito da misura cautelare reale e personale per reati di associazione di stampo mafioso e intestazione fittizia di beni nell’ambito dell’operazione “Arcobaleno”. In quella occasione furono disarticolate due cellule facenti capo a esponenti e affiliati del clan Mallardo.

In particolare il clan si infilatravano nell’edilizia, costituendo società immobiliari anche grazie alla collaborazione di insospettabili imprenditori e professionisti. In particolare, gli accertamenti delle forze dell’ordine avevano permesso di scoprire come Domenico Petito avesse consentito ingenti investimenti del clan nel settore edilizio-immobiliare nelle provincie di Latina, Napoli, Caserta e Cosenza. Considerevole il numero dei beni sequestrati: 9 rapporti bancari; 3 veicoli; 3 aziende e quote societarie di imprese operanti nel settore edilizio ed immobiliare con sede a Caserta; 109 immobili, quota parte di 17 immobili in provincia di Latina, Napoli, Caserta e Cosenza, il tutto per un valore stimato in oltre 45 milioni di euro.

 COMMENTI – L‘Operazione Arcobaleno che è tutt’ora in corso anche nel Lazio, nella fattispecie nella provincia di Latina, dimostra quanto i clan camorristici abbiano investito ingenti capitali e risorse nella nostra regione. Il Clan Mallardo è solo uno dei tanti che ha forti legami anche con la ‘ndrangheta. Tutto ciò oramai non fa quasi notizia quando invece proprio in questo momento di crisi economica le organizzazioni mafiose hanno un potere di conquista del territorio immenso. Bisogna da subito predisporre misure di sostegno alle imprese e al reddito al fine di evitare che i denari dei clan compromettano definitivamente il tessuto sociale ed economico della Regione Lazio” Lo dichiara in una nota Adele Conte, responsabile regionale del dipartimento antimafia dell’Italia dei Valori.

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