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CLASS ACTION CONTRO LA DISCARICA
La promuove il Comitato Acqua Pubblica
“Inquinamento accertato dalla Procura”

LATINA – “Nelle acque della falda vicina alla discarica di Borgo Montello a Latina, oltre al percolato, dall’Arpa sono state rilevate tracce di zinco, piombo e rame. La conseguenza diretta sono l’adulterazione e la contraffazione delle acque in prossimità del sito, rendendole pericolose per la salute pubblica”. Lo sottolinea la Fondazione Colombo annunciando che sosterrà il Comitato Acqua Pubblica nella promozione di una class action dei residenti contro la discarica gestita da Ecoambiente, società partecipata dal Comune di Latina.

“Per il reato di inquinamento  – dettaglia l’avvocato Alessandro Paletta  coordinatore provinciale della Fondazione Cristoforo Colombo di Latina che si sta occupando della vicenda – c’è la richiesta di rinvio a giudizio per Bruno Landi è stato in qualità di amministratore delegato della Ecoambiente, per Vincenzo Rondoni, quale presidente del consiglio di amministrazione della società che gestisce la discarica di Borgo Montello e per Nicola Colucci, imprenditore, per omesso controllo circa la sicurezza degli invasi S1-S2-S3 e S0 e mancata esecuzione delle opere di impermeabilizzazione degli impianti. Le indagini, dopo un incidente probatorio nel 2007 con il professor Massimo Ottaviani e il dottor Giovanni Ziemaki (che portò ad un esito interlocutorio), sono state portate avanti dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, che sulla base della consulenza tecnica del professor Rodolfo Napoli (ordinario di Ingegneria sanitaria e ambientale presso l’Università di Napoli Parthenope incaricato il 20 gennaio 2009), effettuata attraverso indagini geoelettriche, geomagnetiche, termoelettriche e con rilievi piezometrici, ha potuto non solo constatare la presenza dell’inquinamento, ma evidenziare le pericolose sostanze tossiche in falda e accertare la provenienza di queste sostanze inquinanti. Una consulenza tecnica consegnata nel febbraio del 2010 e sui risultati della quale si è basata la richiesta di rinvio a giudizio. L’accusa sostiene anche l’omesso controllo reiterato nel tempo da parte del gestore pubblico della discarica, ben consapevole della situazione di grave inquinamento delle acque che stava producendo da anni. L’udienza dal Gip, prevista per il 15 febbraio, non si è tenuta, ed è stata fissata nuovamente per il prossimo 30 maggio.

Ecco, oggi la novità è proprio questa – conclude Paletta – mentre finora si è sempre pensato che l’invaso da cui proveniva l’inquinamento fosse solo S0, oggi sappiamo con certezza che esso proviene anche da S1-S2-S3 secondo la Procura da   Ecoambiente, società che è una partecipata del Comune e che, dunque, è pubblica. L’inquinamento delle falde acquifere, vale a dire, è prodotto proprio dal gestore della discarica che avrebbe dovuto maggiormente tutelare le persone”.

 LA CLASS ACTION – La Fondazione Cristoforo Colombo di Latina ha dunque deciso di appoggiare in ogni sua azione e in qualunque sede si renda necessario, le iniziative del comitato “Acqua Pulita”, di cui è presidente Luciano Proietti. Per ora il comitato, nato da pochissimi giorni, conta una ventina di promotori, ma è facile intuire che potrà raccogliere molti iscritti. La Fondazione Colombo fornirà assistenza legale al comitato, promuovendo una class action in favore dei cittadini residenti a Borgo Montello e in prossimità della discarica, e di tutti coloro che si sentono danneggiati dall’ormai dimostrato inquinamento delle falde acquifere. Il comitato non si fermerà però a questa fase: si costituirà anche parte civile nell’eventuale processo penale. “La salute dei cittadini va salvaguardata ad ogni costo”.

Il coordinatore provinciale della Fondazione Cristoforo Colombo di Latina, Alessandro Paletta invita l’Amministrazione ad affrontare la situazione nell’interesse dei cittadini: “Il fatto e’ gravissimo ed era noto all’Amministrazione fin dal 1998. Qualcuno lo ha sottovalutato o ne ha nascosto le reali conseguenze sull’ambiente e sulle persone. Il sindaco Giovanni Di Giorgi deve prendere in mano, direttamente in prima persona, alcune questioni preminenti, di particolare rilievo per i cittadini, poiché su certi temi non può lasciare deleghe politiche in bianco a nessuno”.

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