LATINA – “La Giunta Zingaretti ha scelto di mettere mano all’organizzazione dell’assistenza sanitaria nel Lazio cercando di conciliare due esigenze primarie: rientrare del deficit e correggere l’eccessivo ricorso all’ospedalizzazione. Le Casa della salute sono un passaggio avanti importante in questo percorso e in provincia di Latina ce ne saranno tre, prima tra tutte quella di Sezze che partirà a breve in via sperimentale».
I consiglieri regionali Enrico Forte (Partito Democratico) e Rosa Giancola (Per il Lazio) hanno presentato ieri pomeriggio, al Circolo Cittadino di Latina, la recente riorganizzazione del sistema sanitario regionale nel corso dell’incontro “Un nuovo modello si sanità: le Case della salute” al quale ha preso parte anche il sindaco di Sezze Andrea Campoli.
La consigliera Rosa Giancola nella sua introduzione ha sottolineato come la Regione stia operando sin dal suo insediamento per rendere efficiente il sistema sanitario del Lazio e risanare il debito di oltre dieci miliardi che il settore ha accumulato ad oggi, operazione all’interno della quale rientrano le cosiddette Case della salute, strutture ospedaliere dismesse che saranno riconvertite per fornire assistenza nei centri minori. Per quanto riguarda la provincia di Latina, oltre a Sezze il cui decreto sarà firmato la prossima settimana, ci sono altri due nosocomi destinati ad essere utilizzati sotto diversa forma, Minturno e Gaeta.
«Sulla gestione della sanità – ha spiegato Enrico Forte – si gioca una partita decisiva non soltanto in provincia di Latina ma nell’intero Lazio. La Asl pontina è priva di atto aziendale e per troppo tempo i vertici hanno avuto ampi margini di discrezionalità nelle scelte fondamentali mentre il consenso deve essere costruito sul funzionamento dei servizi sanitari, a prescindere dall’appartenenza politica di chi vi opera, siano essi dirigenti o personale medico». Il consigliere Forte ha poi ribadito la necessità di rafforzare il rapporto tra le strutture ospedaliere del territorio e l’università e precisato che la sanità pontina deve essere costruita sul Goretti Dea di II livello, il nosocomio di Formia Dea di I livello e il mantenimento del Presidio centro.
I due rappresentanti pontini hanno sottolineato poi come l’avere inserito Sezze tra i cinque centri di tutto il Lazio dove saranno aperte le prime Case della salute sia un grande risultato, trattandosi di strutture che forniranno ai cittadini assistenza sanitaria di qualità con una particolare attenzione per la fascia anziana della popolazione che, quando viene dismesso un ospedale, rischia di trovarsi priva di un punto di riferimento.
«Sulla sanità – hanno aggiunto Forte e Giancola – il Lazio è stato da tempo commissariato dal Governo e questa amministrazione ha iniziato un difficile percorso, internalizzando ad esempio l’Agenzia di sanità che aveva costi esorbitanti. Ora bisogna cercare di rientrare da un debito sanitario che ammonta a 10 miliardi sui 23 complessivi creando una rete di assistenza sanitaria che rispetti il diritto alla salute dei cittadini attraverso l’integrazione socio-sanitaria e le Case della salute».
Il sindaco di Sezze, Andrea Campoli, nel suo intervento ha ricordato la drammatica crisi che vive la sanità laziale e ha sottolineato come il Governo Zingaretti abbia scelto un modello innovativo che punta ad investire sulla sanità pubblica e sulle strutture esistenti invertendo una precedente tendenza che ha pesantemente danneggiato il sistema sanitario: «Finora per arginare il deficit del settore – ha spiegato il sindaco Campoli – si è proceduto tagliando posti letto, ma generando un paradosso: il debito è aumentato comunque perché non si può impedire alle persone di ammalarsi e di richiedere cure».