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Mobilità Abbott, 41 esuberi nel sito di Campoverde

Il primo incontro con i sindacati per cercare un accordo condiviso

Lo stabilimento di Campoverde

Lo stabilimento di Campoverde

APRILIA – Una nuova struttura societaria che attraverso accorpamenti gestionali e terziarizzazioni di servizi, dovrebbe cogliere nuove opportunità di mercato. E’ quello che sta accadendo nella storica industria farmaceutica Abbott che, in questo processo, ha aperto la  procedura di mobilità per 71 esuberi, di cui 30 sul sito di Milano e i restanti 41 sul sito di Campoverde di Latina. Ieri e oggi si sono svolti i primi incontri con i sindacati per cercare attraverso un confronto un accordo condiviso, tra l’esigenza aziendale  e gli obiettivi sindacali di tutela dei diritti e tenuta occupazionale.

“In soldoni – spiega Walter Cassoni neo segretario generale  della Filctem-Cgil di Latina – la nuova struttura societaria, avrà delle ricadute rilevanti sia sul tessuto industriale derivanti dalla scelta di Abbott di abbandonare la nostra Provincia, sia su quello produttivo, in quanto il passaggio di brevetti da Abbott a Mylan aprirà scenari potenzialmente preoccupanti. Pur riconoscendo l’attenzione che Abbott ha sempre palesato sui temi dell’etica e del welfare sociale – continua Cassoni – chiediamo comunque di valutare con maggior attenzione l’aspetto psicologico di chi, al di là degli interessi trans-nazionali delle multinazionali che seguono sempre logiche di una maggiore remunerazione per gli azionisti, aveva tarato la propria esistenza su logiche infinitamente più concrete e condivisibili. La scelta di Abbott, legittima ma unilaterale, di abbandonare definitivamente il nostro territorio (oltre che la produzione di farmaci a livello nazionale) dovrà gioco forza rappresentare una responsabilità per chi, comunque, si è visto garantire negli anni innegabili privilegi economici-legislativi derivanti da una mera ubicazione geografica-territoriale”.

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