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Epigrafi con il nome del giudice Aielli, nei processi la chiave per scoprire l’autore del grave gesto intimidatorio

Oggi il caso all'attenzione Comitato per l'Ordine Pubblico che deciderà anche della scorta al magistrato

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LATINA – Sono stati sequestrati e saranno analizzati dalla polizia scientifica della Questura di Latina i cinque manifesti mortuari affissi ieri mattina in piazza Buozzi e in viale Mazzini, a poca distanza dal  Tribunale di Latina, che annunciavano la prematura scomparsa del giudice Lucia Aielli e la commemorazione funebre prevista per il 28 novembre. Erano affisse nelle vicinanze del liceo frequentato dalle figlie del magistrato e nei pressi del palazzo di giustizia.

Le indagini sono condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Latina che in queste ore stanno cercando di ricavare qualche elemento utile per risalire agli autori della macabra intimidazione soprattutto dalla visione delle diverse telecamere posizionate lungo la circonvallazione tra piazza Bruno Buozzi e viale dello Statuto.

La polizia ieri sera avrebbe individuato una prima pista legata ovviamente ad un procedimento penale di cui si è occupato il magistrato. Sui cinque manifesti sarà eseguita inoltre un’accurata analisi per trovare eventuali tracce biologiche. Non è escluso inoltre che il magistrato che al momento non è in servizio in Tribunale e che tornerà nei prossimi giorni sia anche sottoposto ad una scorta,  è una valutazione quest’ultima che sarà presa dal Prefetto nelle prossime ore nel corso del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica che si riunisce alle 11,30.

Gli investigatori della squadra Mobile di Latina e della Digos ripercorrono in queste ore la vita professionale del magistrato di Latina: all’attenzione il processo Damasco sulle infiltrazioni mafiose nella città di Fondi, un periodo molto duro per la famiglia del giudice finita sotto scorta per alcune minacce pronunciate in aula da uno degli imputati; i provvedimenti emessi contro membri del clan Di Silvio e molto altro.

Solidarietà è giunta al magistrato da ogni parte. Il presidente del Tribunale Catello Pandolfi da poco insediatosi a Latina parla di un episodio “che trasmesse tensione”, si stringono intorno alla collega i membri dell’Anm (l’Associazione nazionale magistrati); la Camera Penale di Latina parla di gesto che denota “degrado culturale e morale”, la Sezione di Latina dell’Associazione Nazionale Avvocati Italiani esprime al Magistrato “tutta propria solidarietà dinanzi a così vile minaccia, l’ultima di una serie, che tuttavia siamo certi non impedirà alla Dr.ssa Lucia Aielli di continuare a svolgere in maniera eccellente la sua funzione”.

«I finti manifesti mortuari – ha commentato Zingaretti – sono una macabra provocazione non solo all’indirizzo di un magistrato impegnato in prima linea contro le infiltrazioni mafiose nel capoluogo pontino ma di tutti coloro che si battono per far accendere i riflettori sulla criminalità organizzata ormai presente nel tessuto economico di questo territorio. . Per la presidente della commissione antimafia Rosi Bindi i finti manifesti «sono il messaggio inquietante di una criminalità organizzata sempre più arrogante e pericolosa. La Commissione parlamentare Antimafia sarà presto a Latina per approfondire la situazione nel sud del Lazio». «Siamo al suo fianco e a quello di tutta la magistratura di Latina – ha detto il sottosegretario Sesa Amici – per l’impegno per la legalità». Per il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi “Le modalità attraverso cui le minacce sono state effettuate, rappresentano il vile gesto di chi vede nella magistratura un ostacolo anziché un faro cui riferirsi”. «Esprimiamo vicinanza al magistrato Lucia Aielli per la grave e inquietante intimidazione subita. Siamo davanti ad un atto da non sottovalutare visto il suo impegno in importanti processi contro la criminalità organizzata nel Pontino». scrive Libera «Siamo convinti che nessuna minaccia fermerà l’operato del magistrato – prosegue Libera – ma siamo altrettanto convinti che è necessario sempre di più accendere i riflettori su quello che succede in provincia di Latina».

Il senatore Claudio Moscardelli, nell’esprimere la sua solidarietà afferma che “Nei prossimi giorni presenterà un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro dell’Interno per conoscere quali provvedimenti intende adottare per tutelare e favorire il lavoro dei giudici più esposti, in provincia di Latina, nella lotta alla criminalità. Per Enrico Forte, consigliere regionale del Pd  “è necessario attivare anche un tavolo a livello regionale che metta in campo una seria attività di investigazione sui flussi di denaro, primo importante passaggio per fare chiarezza sul consolidamento economico dei gruppi criminali”.

Solidarietà è stata espressa anche dal presidente della Provincia Eleonora Della Penna che si definisce “rammaricata e rattristata dal gesto vile La magistratura è il fulcro della legalità e dobbiamo far sì che i cittadini come tale la riconoscano e tutelino”.

Dal Pd “piena ed incondizionata solidarietà ala Giudice Lucia Aielli, vittima di un gravissimo e preoccupante atto di intimidazione. Bisogna tenere alta la guardia nei confronti di chi sfida le istituzioni e crede di intimidire un magistrato che si sta occupando di processi legati alla criminalità organizzata del territorio pontino”, scrive salvatore La Penna, segretario provinciale del Pd.

E sono decine e decine gli attestati di solidarietà giunti in queste ore al magistrato e di ferma condanna per il gesto intimidatorio.

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