
Ospedale S.M. Goretti di Latina
LATINA – Il consigliere regionale Enrico Forte ha effettuato questa mattina una visita all’interno dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove ha incontrato alcuni primari ed operatori sanitari per verificare lo stato dei reparti e l’organizzazione del lavoro della struttura che nell’ambito del piano regionale di riordino della rete ospedaliera del Lazio diventerà – entro giugno 2015 – Dea di II livello e quindi unico polo sanitario di questo tipo per tutto il Lazio meridionale.
«Il percorso per arrivare a questo risultato – spiega il consigliere del Partito Democratico – è indubbiamente impegnativo perché il Dea di II livello sarà al servizio di un’utenza di circa un milione e 200mila abitanti,. Il Goretti ha dunque bisogno di una riconversione, indispensabile per inserire i nuovi servizi che ospiterà, e di un ampliamento dell’organico per garantirne appieno il funzionamento: oggi il nosocomio opera in una situazione di difficoltà alla quale la Regione sta cercando di mettere riparo con una serie di finanziamenti tra i quali quelli per la realizzazione del nuovo reparto di psichiatria, per la riduzione delle liste di attesa, per il centro trasfusionale. La visita odierna – prosegue – era mirata a prendere atto della situazione attuale anche attraverso le testimonianze di coloro che lavorano all’interno della struttura, dal pronto soccorso alla medicina nucleare passando per oncologia, medicina e tutti gli altri reparti che assolvono ad un difficile compito soprattutto in regime di commissariamento della sanità laziale. La Regione Lazio, dal canto suo, attraverso una rigorosa politica di taglio alle spese e agli sprechi, sta risanando il deficit che le precedenti amministrazioni hanno prodotto, il tutto con un atteggiamento che non è più “romanocentrico” ma che ha invece concesso posti letto e risorse alle altre province, Latina in primis Latina che diventerà il punto di riferimento di tutta l’area sud del Lazio. Il Dea di II livello è un obiettivo ambizioso ma obbligato per il nostro territorio e va raggiunto attraverso una progettazione rigorosa e soprattutto attenta a tutelare l’assistenza ai pazienti, senza dimenticare il ruolo che dovrà giocare in questo progetto l’Università, ruolo che va sicuramente rivisto rispetto a come è stato fino ad oggi. Siamo sicuramente ad un passaggio cruciale per la nostra sanità – conclude Forte – ma la Regione ha messo in campo tutte le risorse possibili e non solo per il Goretti ma per l’intera provincia che avrà una rete ospedaliera unica e non più i singoli distretti, a dimostrazione della volontà di offrire ai cittadini una rete di assistenza sanitaria di qualità con strutture che operano in completa sinergia».
