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Omicidio a sezze

Il carrozziere Di Raimo ucciso per un debito, arrestato il cognato Pietro Petrianni

Il cadavere ritrovato in un pozzo. L'omicida potrebbe essere stato aiutato da un complice

Il luogo del ritrovamento del cadavere

Il luogo del ritrovamento del cadavere. In prima pagina l’arresto di Petrianni

SEZZE – Era scomparso sabato mattina, è stato trovato cadavere poco dopo le 9 di domenica, ucciso da alcuni colpi di una pistola di piccolo calibro, Maurizio Di Raimo, carrozziere di Sezze di 53 anni. La sua scomparsa era stata denunciata dai familiari e subito erano cominciate le ricerche da parte della polizia. Per l’omicidio  è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Latina, suo cognato Pietro Petrianni, 64 anni, titolare del capannone e finito in carcere in passato per rapina. L’omicida potrebbe aver avuto un complice che lo ha aiutato a trasportare il pesante corpo. Si cerca anche la pistola che Petrianni ha raccontato di aver buttato nel lago di Fogliano.

Le indagini della Mobile, fanno sapere dalla Questura, sono ancora in pieno svolgimento, volte sopratutto a capire i reali motivi che hanno spinto Petrianni a uccidere il cognato. La Scientifica si è recata sul luogo del delitto scoprendo che l’officina era stata ripulita con cura da PETRIANNI che voleva allontanare da se i sospetti. L’assassino, inoltre, per depistare le indagini, ha spiegato di aver visto DI RAIMO in compagnia di una donna, il tutto con l’intento di far credere che l’uomo si era allontanato volontarieamente. Per rafforzare la sua versione il 63enne ha tenato anche di nascondere l’auto della vittima a Campoverde

LA CRONACA – Gli investigatori si erano subito resi conto di non trovarsi davanti ad un caso di scomparsa  avendo trovato nella carrozzeria di Via Maina a Sezze tracce di sangue e l’ogiva di un proiettile. Le indagini sono andate avanti tutta la notte, fino al ritrovamento del corpo in un pozzo poco distante dal luogo del delitto. Da quanto si apprende, i due avevano avuto una feroce discussione venerdì sera, per questioni di danaro relative all’affitto del capannone dove Di Raimo lavorava e che è di proprietà di Petrianni. In base a quanto hanno accertato dagli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempo, l’indagato ha avuto anche una violenta colluttazione con la vittima e il movente è da ricercare in un debito che Di Raimo aveva con il cognato. La vittima è stata uccisa da alcuni colpi di pistola e gettando il cadavere in un pozzo.  Gli agenti per recuperare la salma ha dovuto usare due mezzi escavatori. E’ stata la compagna della vittima che non ne aveva più notizie, a rivolgersi a Petrianni che ha raccontato di aver visto Maurizio mentre si allontanava su un’auto insieme ad una donna. E’ stato un tentativo, quest’ultimo, di depistare le indagini che però nel giro di poche ore hanno portato gli investigatori proprio all’omicida. Anche alcuni testimoni interrogati dalla polizia hanno confermato i pessimi rapporti tra la vittima e il cognato. Il pm affiderà nelle prossime ore l’incarico al medico legale per l’autopsia.

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