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il dibattito

Concerto di Capodanno, sulla gestione del D’Annunzio gli interventi di Lbc e FdI

Ortu La Barbera: "Locale e globale". Calandrini: "Gestione sia inclusiva"

LATINA – Dopo la notizia che il giorno di Capodanno si terranno in contemporanea due concerti a Latina e che la risposta tardiva del Comune ha di fatto impedito al Campus internazionale di Musica di portare l’Orchestra di Santa Cecilia a Latina, le forze politiche cittadine entrano nel merito del dibattito sulla gestione del Teatro D’Annunzio, di recente riaperto, ma il cui  utilizzo è ancora non regolamentato con gli effetti che si sono visti in questi giorni.

“Solidarietà al Campus Internazionale di Musica cui – apprendiamo sulla stampa – non è stata fornita alcuna risposta circa la possibilità di tenere lo storico concerto di Capodanno presso il teatro D’Annunzio”. Così in una nota la segretaria di Lbc Elettra Ortu La Barbera che in una nota esprime l’auspicio che “il teatro diventi un luogo di tutte e tutti”. “La nostra idea di teatro D’Annunzio   – aggiunge – è sempre stata quella di un luogo in grado di tenere insieme il tessuto culturale ed artistico locale pur guardando, ed aprendosi, alle rassegne di carattere europeo ed internazionale. Stavamo lavorando a questo fin da quando, lo scorso 20 settembre, abbiamo ottenuto l’attesa certificazione di agibilità della struttura. Riteniamo che sostenere le associazioni teatrali locali, dopo che per anni hanno dovuto sopportare il peso di un teatro chiuso, sia il miglior modo per ricominciare. Per di più parliamo del Campus Internazionale della Musica: realtà storica che, a lungo, ha accompagnato i Capodanni di Latina”. “Il teatro D’annunzio – conclude – deve diventare attrattivo per artisti e compagnie di tutto il mondo. Ma contemporaneamente, mettendolo a sistema con gli altri progetti culturali avviati, deve anche mantenere il suo carattere locale. Penso alla Casa della Musica: una richiesta di finanziamento da due milioni di euro, presentata dal Sindaco Damiano Coletta, che unisce oltre alla DMI altre realtà storiche della nostra città come il Conservatorio ed il Campus Internazionale della Musica. Cosa che fu molto apprezzata dal Ministero della Cultura”.

Anche il senatore di FdI Nicola Calandrini, dice la sua sul D’Annunzio indicando, per il prossimo sindaco, la strada di quella che definisce “una gestione inclusiva”. “Il teatro deve tornare a essere un motore culturale che ospiti, a costi calmierati, gli imprenditori culturali della città e le associazioni del territorio – scrive Calandrini in una nota – Nello stesso tempo la sua gestione deve essere affidata a uno o più professionisti in grado di portare a Latina tutte quelle realtà di caratura nazionale e internazionale che mettono in scena spettacoli in grado di essere ospitati dal d’Annunzio dopo le recenti ristrutturazioni”. “E’ questo uno dei primi compiti di cui dovrà occuparsi il prossimo Sindaco, che sono certo sarà di centrodestra – conclude il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – Dobbiamo inoltre cooperare perché si arrivi al più presto all’apertura anche del teatro cosiddetto “piccolo” ossia del Cafaro, così da ridare linfa a quel cuore culturale pulsante della città per troppi anni costretto all’oblio”.

 

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