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Latina cardioprotetta, tornano al loro posto sette defibrillatori

Stivali, Latina Cuore Odv: "Rubati tutti i pannelli solari delle colonnine per l'aggiornamento da remoto"

LATINA – Sono tornati nei loro alloggi sette defibrillatori che fanno parte della rete di cardioprotezione presente nel territorio comunale di Latina. Sono  quelli di Via Diaz, Via Umberto I (Teatro), Via Priverno (fuori dalla Chiesa), via Romagnoli, Via del Lido, e i due all’esterno dei supermercati Carrefour al Piccarello e Conad in Q4.

A causa di danni più seri alle colonnine, ne mancano all’appello ancora tre, ma sarà questione di giorni e dovrebbero tornare al, loro posto anche quelli di Piazza Roma,  Piazzale Carturan e Capoportiere (quest’ultima affidata alle cure degli Alpini dell’Ana).

Il riavvio era stato annunciato in occasione dell’inaugurazione della nuova sala di emodinamica e della nuova Utic della Cardiologia del Goretti, da Giovanni Stivali, presidente di Latina Cuore Odv, l’associazione che ha messo a disposizione del capoluogo gli apparecchi salvavita con una prima convenzione con il Comune partita alla fine del 2018. Poi, dopo un periodo di operatività il mancato rinnovo della convenzione aveva spinto l’associazione a ritirare o defibrillatori per evitare che venissero danneggiati. E’ stato a quel punto che le colonnine sono state letteralmente saccheggiate, alcune buttate giù o fatte a pezzi, da tutte sono stati rubati i pannelli solari di alimentazione. A febbraio scorso poi il commissario Valente aveva annunciato la firma della nuova convenzione con il Comune che ha portato solo oggi al ritorno dei defibrillatori negli alloggi utilizzati fino a pochi giorni fa come cestini. Alcuni problemi però restano ancora da risolvere e per questo si terrà una riunione domani in Comune.

“L’assenza dei pannelli non impedisce la piena funzionalità dei defibrillatori che sono tornati nelle loro sedi, ma crea problemi per l’aggiornamento del software che avviene da remoto e per il check che ci informa sempre sugli apparecchi e sul loro eventuale utilizzo”, spiega Stivali. Se infatti è facile recuperare un apparecchio che dopo l’utilizzo segue il paziente defibrillato in ospedale, senza i pannelli solari oggi non è possibile a distanza monitorare gli apparecchi che si trovano nelle colonnine in strada.

Durante la riunione di domani si affronterà anche la questione della formazione che è prevista dal protocollo con il Comune, ma deve essere attivata. “Non è vero che gli apparecchi fanno tutto da soli: c’è una voce che ne guida l’utilizzo, ma nei due minuti che trascorrono tra una scarica e l’altra è necessario eseguire il massaggio cardiaco e bisogna imparare a farlo. La scarica da sola non basta ”. La formazione consente di avere pubblici ufficiali, persone che lavorano nelle vicinanze degli apparecchi o semplici cittadini, in grado di far funzionare a dovere gli apparecchi. “Ora, anche i 100 operatori che abbiamo formato con la prima convenzione hanno la formazione scaduta perché va ripetuta ogni due anni”.

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