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cronaca

Sicurezza sul lavoro in agricoltura, La Penna e Sarubbo: «Serve un adeguamento normativo»

«Avanti con l’impegno per dare completa attuazione alla legge n.18/2019 e attivare l’Osservatorio sull’Agricoltura»

LATINA – È di qualche giorno fa la dolorosa notizia della scomparsa di Singh, bracciante indiano di 55 anni operante nella nostra provincia, deceduto per un malore dopo un’intensa giornata di lavoro caratterizzata da temperature altissime.

Una notizia che ci addolora e che segue diversi altri episodi, di natura diversa, che aprono una serie di interrogativi e di riflessioni sulla qualità del lavoro in agricoltura e sulla necessità di misure adeguate a garantire la dignità e la sicurezza del lavoro. Ambito su cui negli ultimi anni abbiamo profuso un impegno e compiuto un lavoro che va portato a termine. Proprio venerdì scorso avevamo promosso a Formia, nell’ambito delle iniziative dell’Estate Militante del PD, un importante momento di confronto sui temi del salario minimo e del lavoro dignitoso. Al centro del dibattito la proposta del PD sul salario minimo e la battaglia fondamentale per la sicurezza sul lavoro.

Ricordiamo ad esempio come a Latina, su iniziativa del Partito Democratico, si sia compiuto un importante passo in avanti che rappresenta un’esperienza pilota per tutto il Paese. Grazie soprattutto al lavoro dei nostri Consiglieri Provinciali, Luca Magliozzi ed Ennio Afilani, la Provincia, in accordo con le parti sociali, ha approvato un protocollo per la regolarità e la sicurezza del lavoro nel settore degli appalti pubblici che introduce ulteriori strumenti di innalzamento degli standard di sicurezza nel campo dei lavori pubblici.

Il dramma che ha riguardato il bracciante agricolo in provincia di Latina rimette al centro del dibattito l’urgenza di adeguare le norme e le regole a garanzia di standard di sicurezza anche rispetto alle condizioni climatiche, di intervenire sul fenomeno del caporalato e del lavoro irregolare in agricoltura. Nel Lazio, nonostante ci sia una delle legislazioni più avanzate a livello nazionale, serve rinnovare l’impegno delle istituzioni e riaprire un confronto fattivo con le organizzazioni sindacali e datoriali. Nel 2019 abbiamo approvato in Consiglio Regionale la legge regionale numero 18/2019 per un lavoro agricolo di qualità con l’intento di affiancare e rafforzare quella nazionale di contrasto al caporalato (199/2016). Ora serve darne completa attuazione, a partire dall’attivazione dell’Osservatorio regionale sull’agricoltura.

Non ci sono soluzioni facili per problematiche così complesse. Si tratta di fenomeni che vanno affrontati con rigore, consapevolezza e senza strumentalità. La questione normativa è centrale, ma non completamente risolutiva. Bisogna sanzionare chi trasgredisce e chi specula senza scrupolo alcuno, talora alimentando gravi fenomeni di illegalità e lavorare di concerto con associazioni datoriali, sindacati, lavoratori e le energie sane dell’imprenditoria agricola del nostro territorio, che per larga parte rappresenta un comparto di eccellenza, per elaborare anche meccanismi premiali e virtuosi per chi rispetta le regole. La cifra culturale e politica della nostra azione si misura anche e soprattutto su questo terreno.

Nei prossimi giorni chiederemo al Presidente Rocca e alla Giunta una ricognizione sulle azioni stabilite e finanziate dalla legge regionale per avere contezza del piano triennale degli interventi, dello stato dell’arte nella promozione dei centri polifunzionali dedicati alla mediazione culturale e dell’attivazione di un osservatorio regionale che ha tra i suoi compiti quello di monitorare i fenomeni legati al mercato del lavoro e al sistema produttivo del settore agricolo.

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