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a minturno

Truffa alle assicurazioni, l’operazione tocca anche la provincia di Latina

Quattro arresti, a due avvocati e sei medici è stato proibito di esercitare la professione

MINTURNO – Ha toccato anche la provincia di Latina l’operazione messa a segno dai Carabinieri della Compagnia Vomero e che ha interessato un’organizzazione criminale composta da avvocati, medici, tecnici di centri diagnostici, carrozzieri e testimoni falsi nel sistema delle truffe assicurative. Quattro persone sono state arrestate, mentre a due avvocati e sei medici è stato proibito di esercitare la loro professione. L’operazione è stata eseguita all’alba tra Napoli, Aversa, Melito, Minturno, Curti, Piano di Sorrento e Servignano.

Alcuni degli operatori sanitari, che facevano parte del gruppo criminale, lavoravano presso il San Giovanni Di Dio di Frattamaggiore, quello di Marcianise e anche in centri diagnostici privati. Altre 23 persone sono indagate in stato di libertà. I reati contestati sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative con fraudolento danneggiamento di beni assicurati e ricorso a certificati medici falsi rilasciati da medici compiacenti, riciclaggio, indebita percezione del reddito di cittadinanza e furto aggravato. L’indagine è frutto di ulteriori verifiche condotte a seguito di una prima operazione contro la banda di truffatori. L’inchiesta ha portato alla luce il modus operandi della rete criminale, con ruoli ben definiti tra capi, promotori, partecipanti, avvocati, e medici complici.

MECCANISMO – Il meccanismo prevedeva una fase iniziale con la pianificazione di incidenti stradali fasulli, coinvolgendo parti compiacenti, testimoni falsi, medici e centri di pronto soccorso per referti medici falsi. I carrozzieri avevano il compito di falsificare la documentazione relativa ai danni subiti dai veicoli coinvolti, in modo che corrispondessero alle lesioni riportate. Gli avvocati, infine, elaboravano le richieste di risarcimento fraudolente e coordinavano le dichiarazioni dei testimoni falsi. L’organizzazione cercava di nascondere l’origine illecita del denaro  attraverso prelievi frazionati. Le indagini hanno portato anche all’individuazione del presunto responsabile di un furto di un’auto in un supermercato di Napoli, avvenuto con la tecnica del “finto parcheggiatore”. Inoltre, due degli indagati percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di 20,497.47 euro.

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