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pescatori prigionieri

Rio Martino insabbiato, botta e risposta tra Ciolfi (M5S) e l’assessore Di Cocco

La capogruppo pentastellata presenta un'interrogazione, Di Cocco: "Non mi sottrarrò"

LATINA – Botta e  risposta e scambio di accuse su Rio Martino, il porto canale tra Latina e Sabaudia dove le barche dei pescatori sono praticamente prigioniere a causa dell’aggravarsi della situazione di insabbiamento della foce. Alla capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, risponde l’assessore alla Marina Gianluca Di Cocco.

La prima ha presentato un’interrogazione a risposta orale avente ad oggetto il canale di Rio Martino e le mancate risposte da parte dell’amministrazione a pescatori e diportisti messi in ginocchio dal fenomeno dell’insabbiamento. L’ultimo episodio è di pochi giorni fa, con una barca bloccata a causa dell’insabbiamento della via di imbocco del porto canale – dice Ciolfi – Alla sindaca e all’assessore Di Cocco, la consigliera chiede di fare chiarezza sui motivi dell’immobilismo amministrativo sulla questione del Porto Canale: «Con il Piano Porti, recentemente approvato dalla giunta Rocca, la Regione Lazio ha deciso di investire proprio su Rio Martino individuandolo come sito dove sviluppare la struttura portuale di Latina. Eppure, al di là degli annunci di interventi imminenti, ad oggi è ancora tutto fermo». «Dopo otto mesi di governo in cui l’assessore è intervenuto più volte, pubblicamente e sulla stampa, assicurando un’immediata e definitiva risoluzione del problema, nulla è cambiato» sottolinea Ciolfi. «Nessun intervento che vada incontro ai pescatori professionisti, che non possono uscire dal canale e a volte, quando lo fanno, restano bloccati in mare aperto perché il canale insabbiato impedisce di rientrare dopo una giornata di lavoro. Le conseguenze sul comparto della pesca, già in sofferenza, sono gravissime. Al tempo stesso, il mancato completamento della procedura di assegnazione all’ATI – risultata aggiudicataria per la gestione del porto canale e la realizzazione di 200 posti barca – blocca l’indotto del diportismo nautico e il percorso per la Blue Economy, oltre a impedire la ripresa dello sviluppo turistico ed economico sia dell’adiacente Borgo Grappa che dell’intero territorio comunale». «Tali ritardi amministrativi – continua Ciolfi – potrebbero peraltro esporre l’ente al rischio di ulteriori contenziosi. Al netto di tanti annunci, sindaco e assessore ci dicano in aula perché ancora non è stato fatto nulla e chiariscano, tra le altre cose, il mistero del passaggio dai 200 posti barca (determinazione n.1553/2021del 23/09/2021) ai 100 richiamati dall’assessore in uno dei suoi comunicati stampa».
«Il problema di Rio Martino – conclude la consigliera – va affrontato congiuntamente con il Comune di Sabaudia e la Regione. Se lasciato sulle sole spalle del comune di Latina rischia di diventare
l’ennesima incompiuta per la nostra città».

Pronta la replica dell’assessore Di Cocco: “Chiarendo che il sottoscritto non si sottrarrà assolutamente al confronto in aula, vorrei ricordare alla consigliera del M5s Maria Grazia Ciolfi, fino alla passata amministrazione responsabile della Marina, qualche passaggio che sembra sfuggirle. Rammentiamo che la gara per la concessione di Rio Martino è stata istruita dall’amministrazione Coletta per un affidamento di sei anni. Una concessione che già nasce con difficoltà, per via dei pochissimi anni di gestione. Riusciamo, comunque, nelle difficoltà ad instaurare nel rispetto dei ruoli una serie di colloqui e incontri propedeutici alla convenzione con l’aggiudicatario e il Comune di Sabaudia, affinché si possano trovare legittime soluzione ad una vicenda su cui l’amministrazione vuole mettere la parola fine, dopo anni d’immobilismo e criticità alla questione Rio Martino e Borgo Grappa. Soluzioni difficili da trovare in pochi mesi, ma che sono convinto riusciremo comunque a ottenere e concretizzare per l’attuazione dei famosi 200 posti barca come da gara e da Pef prodotto. Le denunce della consigliera Ciolfi, sull’immobilismo dell’amministrazione in merito a questa vicenda, non hanno fondamento. Anzi! Stia tranquilla la consigliera Ciolfi che il nostro modus operandi, al netto delle difficoltà del momento, è più concreto in questi pochi mesi che nella sua passata gestione settennale. Siamo permanentemente in contatto non solo con la Regione Lazio, ma anche con lo stesso Ministero del Mare nella persona del ministro Nello Musumeci, affinché, ripeto dopo anni di false promesse, si trovi finalmente uno sviluppo concreto ad un territorio abbandonato da anni.

Le questioni sollevate dalla consigliera del M5s non sono certo una novità per noi; stiamo anche recuperando su vicende del passato, ad esempio l’ultimo dragaggio. Un intervento di qualche anno fa, realizzato durante l’amministrazione Coletta senza aver coinvolto il Comune di Sabaudia, il che potrebbe aprire a contenziosi. A tal proposito, ricordo alla consigliera Ciolfi, che l’amministrazione Coletta aveva in giunta un assessore del suo partito e che lo stesso non ha prodotto grandi cose. Il famoso protocollo d’intesa a quattro mani con Comune di Sabaudia, Arpa, Consorzio di bonifica con capofila il Comune di Latina, cosa ha prodotto durante le amministrazioni Coletta? Il secondo protocollo tra il Comune di Latina e il Comune di Sabaudia, mai sottoscritto durante l’amministrazione Coletta, cosa ha prodotto, se non il nulla? Sul nuovo dragaggio ancora non effettuato, il problema è solo ed esclusivamente burocratico per definire un atto che non vada a sollevare qualsiasi intervento da parte della Corte dei conti. Un aspetto questo che non può non tenersi in considerazione, al netto dell’urgenza da parte dell’ufficio Ambiente nel procedere velocemente ad una soluzione come più volte indicato dal sottoscritto.
In aula  – conclude Di Cocco – risponderò e questo è certo. Andrò anche a spiegare il lavoro fatto per il recupero dei quasi 6 milioni di euro per la protezione della costa, che si stavano perdendo per negligenza proveniente dal passato, e per un Pua da revisionare”.

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