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botta e risposta

Ristori Nucleare, Lbc: “Chi ha paura di questi 27 milioni e perché?”

Il movimento civico contesta le posizioni "fredde" della sindaca Celentano

LATINA – Prosegue il botta e risposta tra maggioranza e opposizione sui 27 milioni di ristoro per la servitù nucleare patita da Latina per la presenza della centrale di Borgo Sabotino oggi in fase di decommissioning da parte della Sogin. Dopo la notizia data dall’ex sindaco Damiano Coletta che rivendica l’iniziativa della sua giunta come quella che ha portato alla sentenza favorevole al Comune di Latina che rischiava di perdere i fondi, è arrivato ieri anche il commento dell’attuale prima cittadina Matilde Celentano. E di nuovo, oggi, sull’argomento torna Latina Bene Comune con una nota critica.

Finalmente dopo due mesi di silenzio la sindaca si è pronunciata sulla sentenza del Tribunale di Roma che condanna la Presidenza del Consiglio dei Ministri, MEF e CIPE al pagamento della somma di 27.363.035,02 euro oltre interessi per il ristoro della servitù della centrale nucleare. Un comunicato un po’ forzato dal quale incredibilmente non si evince alcuna soddisfazione per l’esito della vertenza ma quasi trapela del dispiacere per questa assegnazione. Sarà che pur di non riconoscere il lavoro svolto dall’Amministrazione di Damiano Coletta, lo stesso non viene neppure nominato. Anzi. Si va all’elogio del plurisospeso dalla Prefettura Armando Cusani!

Ma al di là delle ripicche comunicative, una domanda è d’obbligo: perché dal 28 ottobre ad oggi (due mesi) la sindaca e in generale l’amministrazione non hanno reso noto la sentenza, per quanto essa sia di primo grado? In fondo ci sono comunicati che annunciano cose che accadranno chissà quando. Chi ha paura di questi 27 milioni? Chi non vuole riconoscere il lavoro svolto dall’Avvocatura comunale, dalla Giunta Coletta e in parte anche dalla stampa? E soprattutto: perché?

Non è che la famosa filiera di governo tanto sbandierata non sta funzionando come millantato e quindi la sindaca sa già che la Presidente del Consiglio impugnerà la sentenza per non concedere a Latina il ristoro nucleare?“,  si chiede ancora LBC  che conclude: “Ora ciò su cui bisognerà vigilare è sulla costituzione in giudizio del Comune in caso di impugnazione in appello. Non vorremmo che la filiera funzionasse al contrario, ovvero con la rinuncia a un beneficio per la città in favore del governo“.

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