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duplice femminicidio

Cisterna prova a reagire dopo il femminicidio, il sindaco Mantini: “Fiaccolata e lutto cittadino”

L'omicida Christian Sodano sarà ascoltato dal Gip Cario nel carcere di Latina

CISTERNA – Cisterna prova a reagire dopo il duplice femminicidio di Via Monti Lepini, non è la prima volta che è chiamata a farlo. Il Sindaco Valentino Mantini ha annunciato che il giorno in cui si celebreranno i funerali di Nicoletta Zomparelli e Renee Amato verrà indetto il lutto cittadino e il Comune si costituirà parte civile nel processo penale. Poi ha chiamato a raccolta i cittadini e le altre istituzioni, le associazioni, i sindacati, le scuole per la fiaccolata che partirà alle 18,30 per ricordare mamma e figlia uccise dal maresciallo della Guardia di Finanza Christian Sodano, il ragazzo che avevano accolto in casa senza immaginare che cosa sarebbe accaduto.

Il corteo partirà da Piazza XIX Marzo e sfilerà lungo Via Ugo Bassi, Via Porta Agrippina, Via Monti Lepini, Via Aldo Moro, Via Vittime del Terrorismo, Via Falcone per giungere, infine, nell’area antistante la chiesa di S. Valentino dove si terrà un momento di preghiera e riflessione.

«Le donne di Cisterna e la nostra comunità sono vittime, non carnefici – dichiara Mantini – . Cisterna è una città solidale, inclusiva e integrativa, da sempre. Lo dimostrerà anche domani con una fiaccolata e il lutto cittadino il giorno dei funerali in modo da manifestare l’abbraccio collettivo alle famiglie Amato e Zomparelli e la vicinanza in questo viaggio durissimo che dovranno affrontare. Purtroppo il femminicidio, come la violenza e il mancato rispetto dell’altro, sono problemi che attanagliano non solo la nostra città ma la civiltà in generale. Dobbiamo affidarci alle agenzie educative come la famiglia e la scuola. L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha varie iniziative in corso: è stato istituito un sistema territoriale antiviolenza in rete a sostegno delle donne vittime di violenza;, ha attivato il Patto Educativo di Comunità; ottenuto un finanziamento per l’attivazione di una casa rifugio per le donne vittime di violenza. Ma soprattutto c’è bisogno di educare al rispetto, alla cura dei sentimenti, ad accettare il rifiuto e saperlo gestire. È un percorso educativo che sarà lungo ma che dobbiamo assolutamente percorrere».

L’EPIGAFRE –  Giuseppe Amato con la figlia superstite Desireé intanto hanno voluto le foto di Nicoletta e Reneé nell’epigrafe con cui annunciano la scomparsa delle due donne, quello che l’Italia intera ha dovuto sentire in questi giorni, a partire da martedì sera quando le forze dell’ordine sono entrate nella villetta di Via Monti Lepini trovando i corpi di madre e figlia. “Le esequie avranno luogo in data da destinarsi”, si legge nell’annuncio funebre. Sarà infatti la Procura, una volta eseguite le autopsie a dover restituire i corpi alle famiglie per le esequie.

E mentre emergono nuovi e agghiaccianti particolari sul delitto, l’omicida è atteso all’interrogatorio con il Gip del Tribunale di Latina, fissato per venerdì 16, per la convalida del fermo emesso dalla Procura e che si svolgerà nel carcere di Latina dove il militare è detenuto. Il ragazzo ha già ammesso di essere stato lui a sparare contro le due donne e ha raccontato la dinamica dei fatti. Non si è disperato mentre in Questura riferiva al Pm De Luca del litigio con Desireé  che lo voleva lasciare, della pistola, e di quanto accaduto dopo, compreso il raccapricciante finale, quando ha fatto fuoco una seconda volta a distanza di alcuni minuti sulla sorella più piccola di Desireé che era gravemente ferita, ma non era ancora morta.

I legali del finanziere hanno chiesto il trasferimento del detenuto in un carcere militare.

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