LATINA – Dopo le confische degli scorsi anni, nuovi provvedimenti sono stati adottati nei confronti della famiglia di Carmine Ciarelli, personaggi di spicco della criminalità locale, a capo dell’ omonimo clan di etnia zingara stanziale da molti anni a Latina. L’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Latina, ha presentato una nuova richiesta di applicazione della sorveglianza speciale basata su “nuovi e gravi fatti delinquenziali”, che è stata accolta dal Tribunale. “La famiglia Ciarelli (padre, madre e figlio ndr) – si legge in una nota della Questura – si caratterizza per aver aderito completamente alla “sottocultura” tipica delle sue origini di “vivere con i proventi di attività illecite e del delinquere in genere”. Per i tre, tutti detenuti in carcere, la sorveglianza sarà eseguita al momento in cui torneranno in libertà.
Disposto l’aumento della durata della sorveglianza speciale, a cinque anni, per Carmine Ciarelli, 47 anni, capofamiglia. La misura è stata disposta perché “nonostante i provvedimenti, afflittivi decretati proprio per porre fine alla sua escalation delinquenziale, non ha mostrato alcun ravvedimento, continuando a porre in essere comportamenti criminosi anche di particolare gravità tra i quali estorsioni lesioni, rapina e traffico di sostanze stupefacenti”
Sorveglianza speciale anche per Pasquale Ciarelli, figlio 29enne di Carmine, e un curriculum inquietante: “Anche lui, nonostante già gravato da sorveglianza speciale – spiegano dalla Questura – ha continuato a delinquere e a commettere reati tra i quali estorsioni, percosse, lesioni, varie inottemperanze agli obblighi imposti. E’ stato colpito da ordine di custodia cautelare eseguita nell’aprile dell’anno scorso per i reati di associazione per delinquere, omicidio doloso, rapina, porto abusivo di armi in luogo pubblico, estorsione, usura, addestramento all’uso delle armi, esplosivi e gas.
Identico trattamento per Rosaria Ciarelli, 49 anni convivente di Carmine, arrestata perché ritenuta tra i membri “promotori, capi ed organizzatori dell’organizzazione criminale” è accusata di essere dedita ai reati di estorsioni, usura, rapina, sequestro di persona, omicidi, tentati omicidi, ed altro: per lei il Tribunale ha disposto anche la sorveglianza speciale con ‘obbligo di soggiorno per cinque anni a Latina.