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Sermoneta, la domenica della Sagra della polenta

SERMONETA – Sermoneta rende onore alla polenta, suo piatto tipico. Il borgo medievale dedicherà la giornata di domenica al piatto povero – oggi diventato prelibatezza – che si diffuse prima in queste terre, poi nel nord Italia. Una serie di appuntamenti, organizzati dall’Associazione Festeggiamenti e dall’Amministrazione comunale, animeranno il paese fin dalle prime ore della mattina.

PROGRAMMA – Già dalle 6 i “polentari” inizieranno ad accendere il fuoco in piazza del Popolo per la preparazione della polenta nei tipici paioli di rame. Alle 9 sarà inaugurata l’esposizione di artigianato curata dalla Confesercenti, allestita tra le vie del paese,  e a Palazzo Caetani la mostra fotografica “Rievocazione storica della Battaglia di Lepanto 2010”, a cura dell’Associazione Culturale Pontina e dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Sermoneta. A Piazza San Lorenzo alle 10 si terrà la degustazione dei migliori oli extravergine di oliva di Sermoneta, a cura dell’Associazione Capol. Saranno presenti anche stand di prodotti enogastronomici locali. Dopo la messa nella cattedrale di Santa Maria Assunta e il concerto della banda musicale Fabrizio Caroso, la benedizione della polenta e dei pani, alle 12.30, aprirà ufficialmente la sagra, con la distribuzione della polenta con ragù e salsiccia. Dal centro storico, la sagra si sposterà nelle settimane successive fin nelle borgate: a Doganella (sempre domenica 16 gennaio), a Monticchio (il 23), a Pontenuovo (il 30), a Tufette (il 6 febbraio) e a Sermoneta Scalo (il 13 febbraio).

UN PO’ DI STORIA – L’ appuntamento affonda le sue origini nel 1503, quando il seme del mais arrivò a Sermoneta grazie a Guglielmo Caetani che, dopo un lungo esilio a Mantova, fece ritorno al borgo avendo avuto notizia della morte di Alessandro VI Borgia, il Papa che gli aveva tolto il feudo con la scomunica e fatto uccidere due fratelli. Guglielmo, ritornando al suo paese, portò con sé il seme del granoturco venuto dall’America e lo seminò sui suoi fertili territori. La farina del granturco fu usata inizialmente per procurare pietanze ai prigionieri del castello ed in seguito dai poveri e dai pastori come cibo quotidiano. Per la ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate protettore degli animali domestici, che ricorre il 17 gennaio, i pastori scendevano in paese a far benedire i loro animali ed in questa occasione veniva offerto loro e a tutta la popolazione un piatto di polenta condita con carne di maiale e cucinata sulla pubblica piazza. Il clima mite delle terre pontine ha permesso, prima che nel resto d’Italia, il proliferare di piantagioni di mais e la preparazione della pietanza, diventata successivamente tipica del nord.

SAGRA DELLA POLENTA 2011

DOMENICA 16 GENNAIO

Sermoneta celebra il suo piatto tipico: “La polenta si diffuse prima qui, poi nel nord Italia”

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