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Chiuso il caso arsenico, si apre quello del fluoro. Tavola rotonda all’ordine dei medici

LATINA – Chiuso per il momento il caso arsenico nell’acqua potabile, l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Latina interviene su un nuovo capitolo: quello dei eventuali rischi legati alla presenza oltre la norma di fluoro nell’acqua gestita dal servizio pubblico.
Per garantire una corretta informazione ai cittadini e non creare allarmismo, l’Ordine ha promosso il prossimo 30 marzo alle ore 20.00 nella Sala Conferenze Ordine dei Medici, Piazza Angelo Celli di Latina, una tavola rotonda composta da un’equipe di medici, odontoiatri ed esperti. L’incontro moderato dal dottor Luigi Stamegna, Presidente CAO Ordine dei Medici di Latina vedrà la partecipazione della professoressa Antonella Polimeni
Direttore del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciale Università di Roma “Sapienza ” Facoltà di Medicina e Odontoiatria; della professoressa Livia Ottolenghi
Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciale Università di Roma “Sapienza ” Facoltà di Medicina e Odontoiatria; del dottor Igino Mendico, Responsabile ASL Dipartimento Protezione e Prevenzione, del dottor Ennio Zaottini, Direttore ARPA Lazio provincia di Latina; del dottor Mario Bellardini, ANDI Lazio e del dottor Francesco Occipite Di Prisco, Odontoiatria ASL.
L’incontro dal titolo “CARIE E FLUORO” si prefigge di “fare il punto” sull’argomento, partendo dal rilevo delle differenti concentrazioni di fluoro rilevate nelle acque potabili del territorio provinciale. Dalla riunione scaturiranno utili proposte per fornire una corretta informazione agli odontoiatri, ai medici e ai cittadini sulla prescrizione e la somministrazione del “fluoro”.
Il fluoro è attualmente l’agente più efficace nella prevenzione della carie. La fluoroprofilassi viene in genere consigliata a tutti i soggetti in età evolutiva che vivono in aree con acqua a basso contenuto di fluoro (<0,6 ppm). Ma un assorbimento eccessivo può avere effetti tossici. La fluorosi è infatti, l’effetto dell’assunzione a lungo termine di un quantitativo eccessivo di fluoro (oltre 2 ppm) durante la fase di amelogenesi dei denti permanenti. Attualmente si stima che il limite, al di sopra del quale aumenta considerevolmente il rischio di sviluppare la fluorosi nel periodo di formazione dello smalto, sia di 0.05-0.07 mg/Kg (Burt BA Et All.).Un rischio limitato ai bambini d’età minore di 8 anni.

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