LATINA – Il cloruro di vinile viaggia verso il mare. La sostanza altamente cancerogena che è stata scoperta con le analisi (di routine) eseguite nella zona della ex centrale nucleare di Borgo Sabotino ha costretto il Comune a mantenere in vita l’ordinanza emessa nel mese di febbraio dal commissario prefettizio Giacomo Barbato che vieta l’utilizzo di acqua a scopo irriguo e potabile. L’attenzione sul caso è massima da parte dell’ente locale perché si parla di salute pubblica.
“La Asl e la Sogin stanno facendo altri controlli e faremo il punto nella conferenza di servizi in programma questa mattina in assessorato ma i campionamenti eseguiti ci suggeriscono che per il momento l’ordinanza va mantenuta”, spiega l’assessore all’Ambiente Roberto Lessio per il quale, tra bando sui rifiuti, emergenza Sabotino e caso Acqualatina, l’estate non è decisamente un periodo di ferie.
La Sogin si era impegnata a realizzare due nuovi pozzi piezometrici per procedere a nuovi campionamenti e andare a vedere la situazione della falda acquifera. Ora dovrà illustrare che risultati ha dato il monitoraggio eseguito e non solo: “In questo momento dobbiamo anche verificare qual è il livello dell’inquinamento trattandosi di una sostanza altamente pericolosa. Stiamo inoltre monitorando la direzione che ha preso per conoscere che percorso sta seguendo e riteniamo stia andando verso il mare”.
La fonte a quanto pare è uno sversamento verificatosi con ogni probabilità agli albori dell’esistenza della centrale nucleare, messo a tacere nell’immediatezza ed emerso solo di recente con le analisi cui sono sottoposti oggi i territori che ospitano centrali nucleari in decommissioning come quella di Latina. Purtroppo il cloruro di vinile produrrà i suoi effetti nefasti per molti anni a venire e chissà come e se sarà possibile porvi rimedio.
“Per fermarlo una soluzione ancora non esiste: “Attendiamo che sia la Sogin a suggerirci le soluzioni”, dice Lessio
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