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sanità

Acceleratore al Goretti, finalmente la gara. Malumori tra gli operatori: “Possibilità di trattamento ridimensionate”

In ospedale dopo il lungo stop arriverà una macchina monoenergy, ma la "dual" è già datata

LATINA – Al Goretti si sblocca la lunghissima procedura per l’acquisto di un nuovo acceleratore lineare. Ne dà notizia la Asl con una nota spiegando di aver “deliberato l’indizione di gara per l’aggiudicazione di un monoenergy da 6 MV….. che sfrutta appieno il finanziamento regionale di 2,3 milioni di euro per la implementazione tecnologica della UOC di Radioterapia presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina”.

Non la pensano così però molti operatori della struttura, che valutano la scelta  come limitativa delle possibilità di trattamento soprattutto considerando che l’acceleratore dualenergy di cui è dotata l’Unità risale al 2005, dunque non è nuovissimo e rischia di andare incontro ad usura.  sarebbe stato dunque meglio dotarsi di un secondo dualenergy. Per farla breve, il Goretti ha un acceleratore lineare entrato in funzione 12 anni fa, capace di effettuare terapie sia con i fotoni che con gli elettroni e adesso ne avrà uno nuovo, capace di effettuare trattamenti solo con i fotoni (restano per esempio esclusi i tumori della cute e in parte quelli della mammella). Dunque in caso di stop del primo e più datato acceleratore, il secondo non sarà in grado di garantire tutti i trattamenti previsti.

Secondo la Asl, invece, il nuovo acceleratore “permetterà al Goretti di offrire ai pazienti di tutta la provincia di Latina, le stesse possibilità di trattamento e cura attualmente offerte dalle strutture romane. Verrà ad integrare  – si legge in una nota ufficiale – l’attuale acceleratore dual-energy, presente nel reparto di Radioterapia e consentirà di effettuare tutti i trattamenti avanzati di radioterapia che richiedono l’utilizzo dei 6 MV. Nello specifico, si potranno effettuare tutti i trattamenti ad intensità del fascio modulato (IMRT) nonchè i trattamenti a modulazione di intensità volumetrica (VMAT) che prevedono una maggiore dose agli organi tumorali irraggiati ed una contestuale riduzione di dose ai vicini tessuti sani. Il nuovo acceleratore consentirà altresì la possibilità di effettuare trattamenti stereotassici cerebrali e corporei che prevedono il rilascio di dosi più elevate sul target neoplastico, rispetto ai trattamenti convenzionali, e questo grazie a sofisticati sistemi di immobilizzazione e posizionamento del paziente”.
L’Azienda ha, infatti, voluto prediligere la scelta di dirottare la cifra dell’intero stanziamento regionale sulle performance tecnologiche più avanzate della macchina, anziché acquisire un secondo acceleratore dual energy che avrebbe imposto costosi lavori edili-impiantistici a scapito dei trattamenti innovativi, invece, sopra acquisiti”.

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