Mentre il centrodestra fonda la sua campagna sugli attacchi personali, dimostrando la totale assenza di programmi e politiche per il rilancio del territorio, il Partito Democratico della provincia di Latina presenta il secondo decalogo sui temi chiave dell’amministrazione locale, con particolare attenzione al capoluogo. Dopo l’Urbanistica, stavolta i dieci punti riguardano le Politiche culturali. L’iniziativa è curata dal segretario provinciale del Pd Enrico Forte e da Giorgio Maulucci, responsabile Cultura dell’esecutivo provinciale. Il progetto del Pd per la città non è il frutto di un accordo di potere ma è figlio di lavoro e teso a realizzare un Latina migliore.
1) La cultura non è letteratura, dunque necessita creare una sinergia tra Biblioteca Comunale e centri vitali del tessuto cittadino tra cui :
a) biblioteche scolastiche e universitarie;
b) gruppi costituiti da studenti universitari e medi (di ogni ordine di scuole);
c) videoteca;
d) associazioni culturali e teatrali, gruppi musicali, artisti e pittori;
e) Conservatorio, Campus Internazionale Musica (ciò comporta non solo la circolazione delle idee, ma anche e soprattutto la creazione di nuclei sociali variegati interagenti tra loro atti a divulgare opinioni, informazione e ad allargare il confronto su problematiche varie comprese quelle della città e del territorio)
Ciò significa:
2) Vivere la città:
a) attraverso la gente, gli spazi, le strutture;
b) il coordinamento di tante manifestazioni e proposte culturali che da anni affiorano e circolano, ma che continuano ad accadere episodicamente,in maniera individualistica o esclusiva;
c) utilizzazione di spazi ( comunali e affini ) fino ad oggi immotivatamente impraticabili o mal gestiti, compresi quelli all’aperto (vedi il parco/giardini pubblici ), sempre più surrogati/rimpiazzati dai privati con relativi costi, spesso riservati ad una ristretta cerchia di persone.
3) Il cinema dall’interno scuola all’esterno città
Uno strumento e un veicolo culturale di estrema importanza, purtroppo non valorizzato nella scuola se non occasionalmente ( come corredo o “illustrazione”di certe unità didattiche). Il cosiddetto cinema di qualità (che oramai in Italia, e specie in piccoli o medi centri di provincia come Latina è ridotto ai margini) va divulgato e potenziato sia collegandosi a quelle sale cinematografiche che lo privilegiano sia mediante un’azione di intervento presso le scuole e,conseguentemente, di reclutamento dei giovani più interessati o appassionati affinché organizzino, opportunamente coadiuvati, una programmazione pensata e “guidata” per il pubblico insieme ad appositi laboratori nelle stesse scuole da loro stessi gestiti.
4) Luoghi estivi di cultura e varia umanità
Dare un volto culturale, in senso lato, alla marina di Latina potenziando certe iniziative e manifestazioni che già da anni si verificano ( vedi Fogliano) organizzando proiezioni cinematografiche in determinati spazi o locali/esercizi ( pubblici), letture con musica dal vivo eseguite da attori, specie del nostro territorio, a carattere di intrattenimento oltre che di ameno godimento intellettuale ( vedi in proposito la collaudata – e popolare – esperienza romana nei luoghi aperti ), un’occasione per riscoprire o ascoltare i classici di ogni tempo, cui anche il grande pubblico mostra di essere interessato ( come già sperimentato, a Roma, Sperlonga, grotta di Tiberio etc…).
5) Per un Teatro vitale e funzionale è indispensabile:
a) coinvolgimento e attenzione ad attori e registi prevalentemente locali, originari del territorio, residenti e non a Latina;
b) utilizzazione degli spazi teatrali esistenti, compresi quelli delle scuole, mediante criteri di valutazione e selezione commisurati alla qualità e significato delle proposte, al credito acquisito e comprovato degli stessi attori, degli operatori, delle associazioni e/o compagnie teatrali anche al fine di evitare spiacevoli concessioni clientelari o accaparramento a pieno (indebito) titolo degli spazi;
c) calmierizzazione delle somme richieste per affitti o disponibilità;
d) ripristino e restituzione del (cosiddetto) Teatrino de’ Mille (sottostante al grande) alla sua originaria funzione, quella di Teatro Studio per prove e/o laboratori esclusivamente teatrali, con assoluta precedenza alle compagnie ed attori impegnati in spettacoli in cartellone o programmazione al D’Annunzio e Cafaro;
e) sistemazione ed adeguamento a norma dello stesso al fine di rendere possibile alcuni incontri di studio, lezioni di/sul teatro, letture;
f) riadeguamento del palcoscenico e retro palco del Cafaro.
6) Restituzione dei locali del Teatro grande (D’Annunzio) alla specifica funzione teatrale, con uffici destinati alla:
a) Promozione e programmazione;
b) Promozione Scuole;
c) Direzione;
d) Sala incontri e prove;
e) Grafica,stampa e pubblicità;
f) Amministrazione.
7) Attivare spazi espositivi per l’organizzazione di mostre di livello nazionale ed internazionale, e ripristinare spazi dedicati a giovani pittori e artisti locali.
8) Assunzione in organico di tecnici e personale ausiliario in servizio di comprovata esperienza e competenza.
9) Organizzazione interna :
a) Direttore artistico, Direttore di sala, Comitato di gestione;
b) Responsabile e consulente artistico-culturale (elaborazione testi, programmi di sala, prospetti depliant etc…);
c) pubbliche relazioni e ufficio stampa.
d) Produzione di spettacoli;
e) Formazione di una compagnia stabile del Teatro di Latina;
f) Individuazione di autori, drammaturghi e/o scrittori del luogo e territorio.
10) Organizzazione di un sistema museale integrato e di un archivio storico ordinato come deposito della memoria locale.
Riceviamo e pubblichiamo da
Giorgio Maulucci ed Enrico Forte
Resp. cultura provinciale PD e Segretario provinciale PD Latina