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GAETA – In base ai decreti regionali è stata decisa a partire del 1 giugno la riconversione dell’Ospedale di Gaeta in Ospedale di 2° livello e la disattivazione delle unità di Riabilitazione e Medicina post-acuzie, della Struttura di Malattie Infettive, del Laboratorio Analisi e del Day Surgery oltre al ridimensionamento del Pronto soccorso e dell’unità di Oncologia.
Ma malattie Infettive non ci sta: la chiusura comporterà un sacrificio per la salute di cittadini già fragili e spesso malati cronici: “Altro che rispiarmiare – dicono in sostanza i medici – così le spese saliranno”.
Cittadinanza Attiva e il Tribunale del Malato hanno scritto in proposito una lettera aperta al Ministro della salute Ferruccio Fazio, illustrando la situazione e chiedendo che si deroghi ai decreti regionali e l’Unità resti aperta.
IL PRIMARIO – “Se l’obiettivo è risparmiare, non è questa la strada”, spiega il primario di malattie Infettive, Filippo Matarazzo. ” La scomparsa in tutto il sud pontino di una struttura con letti di isolamento per pazienti potenzialmente infettivi e contagiosi eventualmente ricoverati nella Medicina generale di Formia potrebbe paradossalmente creare gravi problematiche di sanità pubblica ad alto impatto sociale, sarebbero gravemente lesi i diritti alla salute dei Cittadini del territorio, mentre il risparmio di risorse derivanti dalla chiusura di Malattie Infettive di Gaeta paradossalmente provocherebbe un aumento di spesa legato ad un notevole aumento dei costi dovuti ai trasferimenti di pazienti meritevoli di ricovero in Malattie Infettive a Latina.
“Io mi adeguerò alle disposizioni superiori, ma ritengo che il cittadino vada difeso e per questo rivolgo un appello: si lasci operativo e vivo il servizio, magari riportandolo a Formia”. ASCOLTAaudiomatarazzo]
