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PORTO DI FOCE VERDE
Interviene l’architetto Catani

LATINA – Si torna a parlare del Porto di Foce Verde che l’amministrazione comunale di Latina ha, al momento, bloccato. Ad intervenire questa volta è l’architetto Catani che scrive: “Ripeto e lo farò fino alla noia, che il Porto di Foceverde è un’opera strategica per il futuro della nostra città, un’opera per la quale oggi spendere esclusivamente energie amministrative, senza nulla togliere al “necessario giornaliero inevitabile per l’Amministrazione di una città come Latina”. Un’opera – scrive l’archietto – per la quale coinvolgere da subito l’imprenditoria locale, anche a sostegno di quelle minime spese ancora da sostenere per il raggiungimento delle previste autorizzazioni amministrative, che una volta ottenute apriranno un ventaglio infinito di possibilità per la realizzazione del “porto” e di conseguenza avvieranno la concretizzazione di una serie di obiettivi importanti per il futuro di Latina. Bisogna mettere in campo tutte le capacità nel saper LEGGERE L’IMPORTANZA STRATEGICA DI UN’OPERA QUALE IL PORTO PER LATINA e non solo, per la PROVINCIA tutta, coscienti che la bilancia costi-benefici penda decisamente per questi ultimi.

Solo un flash : ma la presenza del pontile della nucleare NON ERA GARANZIA di un equilibrio naturale mutato, a causa dello stesso, ma oramai sotto controllo? E il porto non veniva posizionato proprio in quell’angolo di mare anche perché ricompreso in questo equilibrio naturale oramai noto?

Decidiamoci, tutti insieme valutiamo il peggio, apportiamo i dovuti correttivi, eliminiamo ciò che deve essere eliminato, ma voliamo ad “abbracciare” il treno delle opportunità di sviluppo, nel rispetto di tutto ciò che deve essere rispettato ma anche abbandonando il gioco al massacro che è costituito dal negare sempre tutto.

E’ sicuramente giunto il momento, come dice il nostro Sindaco, DEL FARE ed io aggiungo, DEL SAPERE CHE SI STA OPERANDO E CHE SONO TUTTI TUTELATI : la salute, l’ambiente, il paesaggio, la costa, ma attenzione anche e non per ultima, l’economia legata alle attese della gente, agli operatori, ai nuovi mestieri, ai mestieri antichi che rinascono in virtù di opere moderne.

Abbandoniamo una volta per sempre, l’idea del fare bene facendo poco male.

Un esempio : diamo vita, al posto di quelle esistenti, a nuove strutture al mare, di tipo rimovibile, ampie, con servizi veri, con verande vere, aperte anche durante i periodi invernali, in grado di dare un servizio all’altezza dei luoghi e delle aspettative, a prezzi calmierati e tutto nel rispetto della regola aurea ove l’Amministrazione operi per DARE il massimo ma pretenda da chi gestirà dette strutture il meglio senza trasgredire nulla rispetto alle regole fissate.

Abbandoniamo l’idea e chi pensa, attraverso norme non più attuali, di avere operato bene dando forma e vita a strutture sotto dimensionate, prive di servizi, di acqua, di bagni veri, di zone ombreggiate, rivolgendoci nell’immediato a chi preposto, alla Regione Lazio, affinchè nuove norme, nuovi indirizzi fors’anche gestiti direttamente da Provincia e Comune, mettano in condizione il nostro litorale, forse baciato anche da un porto, di decollare in maniera invidiabile, garantendo nel contempo il rispetto più totale dell’ambiente, del paesaggio, della natura e quindi di noi stessi.

Sicuramente, è da molto tempo che lo ribadisco, è giunto il momento di una rilettura generale del nostro territorio per sapere cosa vogliamo, dove andiamo, ma fondamentalmente, in quale situazione viviamo e in quale vorremmo invece vivere o per vivere il nostro futuro.

Riceviamo e pubblichiamo

dall’architetto A. Catani.

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