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ATTENTATI AL PARCO
Presto audizione in Commissione sicurezza

CIRCEO – “Gli attentati incendiari nel parco del Circeo potrebbero rientrare nel quadro di una strategia criminale. Per questo ho ritenuto doveroso convocare un’audizione alla quale inviterò il Presidente del parco, Gaetano Benedetto, innanzi tutto per esprimergli la mia solidarietà e quella della Commissione, e inoltre per delineare insieme un quadro della situazione, fare il punto sulle condizioni di sicurezza dell’area protetta e dei lavoratori e verificare le misure migliori per consolidare il ruolo di difesa della legalità da parte delle istituzioni”. Lo dice Filiberto Zaratti (Sel), presidente della Commissione regionale Sicurezza Integrazione Sociale Lotta alla Criminalità della Regione Lazio, dopo l’ennesimo incendio all’interno del Parco del Circeo.
“Il Parco del Circeo – ricorda Zaratti – è da tempo nel mirino della speculazione e delle attività illecite di organizzazioni criminali che sul ciclo del cemento rafforzano il potere sulle attività produttive economiche nel area del sud pontino. Questi ultimi episodi incendiari potrebbero rientrare nel quadro di una strategia mafiosa tesa a intimidire chi si pronuncia per la tutela dell’area protetta da speculazioni edilizie e, nel caso particolare, contro l’applicazione delle deroghe previste dalla legge regionale sul Piano Casa”.

LEGAMBIENTE – Sul fatto interveniene anche Legambiente: “L’attacco incendiario al Parco nazionale del Circeo è grave e va respinto con la massima forza –afferma preoccupato Lorenzo Parlati, -.Sono fatti davvero brutti, frutto anche di una certa politica che continua a vedere i parchi come inutili impedimenti al cemento e alla speculazione. E’ ora di dire basta, le aree protette sono fondamentali per la tutela e il futuro del nostro Paese, e importanti sono le reazioni della Presidente della Regione Lazio e del Ministro dell’Ambiente, alle quali ci aspettiamo seguano quelle delle istituzioni locali. La via non sarà mai libera per divoratori di parchi e boschi, Legambiente e tutta la società civile saranno sempre in prima linea per impedire scempi e abusi.”

Uno degli ultimi incendi, avvistato da un gruppo di turisti, è scoppiato nella porzione di foresta vicina al centro visitatori del Parco, alimentato da ben otto inneschi realizzati con rami secchi e inneschi vari.

“Si tratta di un gravissimo atto intimidatorio in pieno stile mafioso che va denunciato con forza e che obbliga ad uno sforzo congiunto tra amministrazioni, forze dell’ordine e inquirenti -afferma il direttivo del circolo Larus Legambiente di Sabaudia-. È arrivato ora il tempo che la politica, insieme alle associazioni ambientaliste e a quelle che si battono per la legalità e contro le mafie, facciano fronte comune in difesa, di un patrimonio inestimabile che non possiamo permetterci di perdere. La speculazione, le mafie, la logica dell’abusivismo quale strada della violenza e matrice di mafiosità devono essere sconfitte quanto prima”.

“Il nostro patrimonio ambientale è messo seriamente a dura prova dagli incendi, che tornano ad essere troppo frequenti -ha aggiunto Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Nel 2010, infatti, il Lazio era 6° a livello nazionale con 354 incendi per un totale di 2.460 ettari di superficie boscata andata in fumo, mentre nel primo semestre del 2011 è già passato al 5° posto con ben 258 ettari bruciati dalle fiamme. E la cosa più preoccupante è che la maggior parte degli incendi sono causati dall’uomo a volte per incuria ma, molto più spesso, per ragioni dolose.”

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