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TACCONI SUD, NO AL CONCORDATO
Le lavoratrici: “Le nostre vite sospese”
Lo sfogo su Facebook

LATINA – “No al concordato preventivo”: lo ha deciso il giudice del Tribunale di Latina nell’ultima udienza del procedimento sulla Tacconi Sud, l’azienda tessile del capoluogo che ha chiuso i battenti a Natale. Una nuova udienza è stata fissata per il 10 novembre. Si allungano così i tempi, che sembrano diventare interminabili per le lavoratrici in presidio da quasi un anno nello stabilimento dismesso.

“Il giudice ha ritenuto inammissibile il concordato preventivo presentato, non a causa del piano industriale, ma a causa dei dati forniti dal titolare d’azienda”, spiega Rosa Giancola delle Rsu aziendali in una nota pubblicata su Facebook nella quale evidenzia tutto lo sconforto per l’attesa.

“Come spesso ho scritto su queste note il senso del tempo è diverso in ogni ambito – si sfoga – dobbiamo dunque mantenere il presidio almeno fino al 10 novembre le nostre vite per il momento sospese, debbono resistere allo scoramento di una possibilità che ci sembrava vicina, temiamo che l’industriale che aveva presentato il piano industriale, per evadere la commessa acquisita, cerchi un altro capannone”.

Poi l’amara conclusione: “Sarebbe opera di verità pubblicare l’elenco degli ultimi licenziamenti e delle famiglie che vivono con un assegno di cassa integrazione da 800 euro al mese”.

Ascoltoa ROBERTO CECERE DELLA FEMCA CISL

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