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REFERENDUM FINDUS
Votano in pochi
Cgil: “I lavoratori sono esasperati”

LATINA – Si sono  concluse ieri notte le operazioni di voto del referendum indetto dalla Fai-Cisl e da Uila-Uil nello stabilimento Findus, anche questo di Cisterna. Le due sigle sindacali avevano proposto questa soluzione perché secondo loro la firma dell’accordo discusso in Confindustria aveva degli aspetti positivi. Ora però la Flai-Cgil comunica che il referendum non ha raggiunto il quorum. Su 462 dipendenti hanno votato soltanto 156 lavoratori con 118 si, 36 no e 2 schede nulle. “La Flai-Cgil – soiega Giovanni Gioia, segretario generale di Latina – nonostante ripetuti incontri con le altre sigle sindacali per cercare percorsi unitari, è stata costretta a dissociarsi da una posizione, quella del referendum, che ci sembrava davvero incomprensibile, visto che i lavoratori Findus a stragrande maggioranza non solo hanno respinto seccamente l’ipotesi, ma hanno palesemente dichiarato la totale contrarietà nel procedere ad una votazione su un’ipotesi considerata assolutamente insoddisfacente”.
“Nonostante tutto – continua Gioia – pur non condividendola, abbiamo rispettato la scelta delle altre OO.SS. e non abbiamo neanche dato un’indicazione di voto sfavorevole ai dipendenti. Abbiamo comunicato a tutti coloro che ce lo hanno chiesto di rispettare la scelta degli altri e, se non condivisa, astenersi dal voto. I risultati mi sembra che parlino chiaro: 306 lavoratori non hanno proprio votato a cui si aggiungono 36 no. Ora è davvero inequivocabile il pensiero della stragrande maggioranza dei lavoratori dello stabilimento Findus e quindi, proprio in nome della democrazia tanto ventilata in questi giorni, la loro opinione è sovrana e va rispettata da parte di tutti! Questo dimostra che i lavoratori della Findus non sono prepotenti, ma sicuramente esasperati per il comportamento dell’azienda”
“ Ovviamente, pur esprimendo soddisfazione e un sentito ringraziamento a tutti i delegati RSU della Flai-Cgil che sono stati in questi giorni fortemente sottopressione e ai lavoratori che ancora una volta ci hanno seguito e hanno dimostrato un forte senso di responsabilità in una situazione così difficile, in questa vicenda non ci sono vinti o vincitori! La Flai-Cgil continua a ritenere che le responsabilità maggiori in questa vertenza appartengano all’Azienda che continua a prendere decisioni unilaterali e a porre pregiudiziali incomprensibili e insostenibili!
“ Nonostante, infatti, i numerosi sacrifici fatti dai lavoratori nel 2011 attraverso una procedura di cassa integrazione per 152 dipendenti e una procedura di mobilità che ha visto l’uscita dallo stabilimento di 97 persone, l’Azienda non può pensare che lo strumento per uscire da un periodo di crisi e di riorganizzazione debba essere sempre e solo quello di incidere sul salario dei dipendenti e sulla riduzione dei loro diritti acquisiti, dopo anni di trattative e di sofferti accordi sindacali!”
“ Sono stati fatti, in sei mesi di trattativa, numerosi passi in avanti rispetto a posizioni iniziali padronali che la stessa Azienda ha ritirato, ma rimane inverosimile e quasi provocatorio proporre alle OO.SS. di decurtare parti di salario ai lavoratori attualmente in essere e parti ancora più consistenti di salario ai lavoratori neo-assunti in un momento in cui l’Azienda non sta assumendo ma sta licenziando! Così come non si capisce la posizione dell’Azienda che voleva inserire nel famoso “premio-presenze” penalizzazioni per i lavoratori che si infortunano sul lavoro (qualcuno può arrivare al punto di pensare che lo fanno di proposito?) o alle mamme in maternità o ai lavoratori che devono assistere familiari con gravi problemi di salute! Queste ed altre pregiudiziali dell’Azienda sono inaccettabili, retrograde ed espressione della volontà di cancellare con una certa nonchalance decenni di battaglie sindacali e di diritti acquisiti dalle Leggi dello stato e dai contratti di lavoro!
“Per tutti questi motivi – conclude il Segretario generale della Flai-Cgil – crediamo che sia inopportuno e controproducente fare polemiche o continuare a discutere di chi aveva ragione o torto, crediamo che sia invece doveroso e responsabile da parte delle OO.SS. riprendere un percorso unitario che porti l’Azienda a riaprire la trattativa. Ovviamente se così non dovesse essere e, se l’Azienda dovesse intraprendere, così come annunciato, un percorso unilaterale, risponderemo, mi auguro unitariamente, con azioni di contrasto sia di lotta che legali!”

 

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