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OMICIDIO BUONAMANO
Depositate le motivazioni d’Appello
“Patatone sparò, Romolo assisteva”

LATINA – Sono state depositate dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Roma le motivazioni della sentenza di secondo grado nei confronti di Costantino Di Silvio per l’omicidio di Fabio Buonamano, uscciso il Via Montelupone il 26 gennaio del 2010.

Secondo il giudice e noto scrittore, Giancarlo De Cataldo e il collega D’Andria è stato Patatone, lui e solo lui a sparare, mentre lo zio Romolo assisteva alla scena.

La pena in secondo grado era stata ridotta dall’ergastolo a venti anni di reclusione. Per i giudici infatti non c’è un movente e sono venute meno inoltre le aggravanti comprese quelle della premeditazione, della crudeltà e dell’efferatezza.

“Non è stato un omicidio premeditato”,  scrivono i magistrati che sconfessano anche la deposizione di un supertestimone che aveva visto un’auto una Mercedes su cui c’era <Patatone> sulla scena del crimine. Inoltre i giudici scrivono nelle venti pagine delle motivazioni che <Romolo> è stato presente sulla scena del crimine per stare insieme al nipote che aveva chiesto a Bistecca la restituzione dei soldi. In quell’incontro chiarificatore avvenuto in via Monte Lupone sarebbe avvenuto un imprevisto, osservano i giudici.

Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Carlo Alberto Melegari e Giuseppe Poscia adesso sta valutando se presentare ricorso in Cassazione.

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