LATINA – I comuni pontini (e gli altri vicini) che fanno parte dell’Ato 4 hanno dato mandato al Presidente della Provincia, Cusani nella sua veste di Presidente dell’Ambito Territoriale, di trattare con il socio privato di Acqualatina la cessione delle quote: se l’operazione andrà in porto la società potrebbe tornare interamente in mano pubblica. La questione però è, a quali condizioni.
Per questo, undici Comuni hanno detto “no” al mandato esplorativo a Cusani: Nettuno, Aprilia, Bassiano, Pontinia, Formia, Cori, Roccagorga, Amaseno, Giuliano di Roma, Priverno, Lenola non vogliono assumersi i debiti accumulati fino ad oggi dalla Spa, stimati in circa 80 milioni di euro. “La ripubblicizzazione del servizio idrico proposta dal presidente della Provincia Armando Cusani nella sua mozione – spiegano i sindaci degli undici Comuni – ha l’unico obiettivo di scaricare sulle spalle della parte pubblica, ovvero i Comuni, i debiti e le insolvenze contratte da Acqualatina”. I dissidenti hanno indetto per sabato 5 ottobre un vertice per confrontarsi e stabilire azioni comuni.
Per il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, invece, “La delibera approvata ieri a maggioranza dai sindaci appartenenti all’Ato 4 rappresenta una occasione importante ai fini di valutare la possibilità di una eventuale ripubblicizzazione del servizio stesso”.
LA NOTA DEI SINDACI – I sottoscritti– recita la nota congiunta diramata al termine della conferenza dei sindaci – ritengono che non si possa parlare di ripubblicizzazione quando si vuole solo acquistare quote che appartengono a soggetti privati inseriti in società alle prese con gravissime condizioni finanziarie e che, peraltro, non hanno nemmeno avanzato formalmente proposta in tal senso”.
DI GIORGI – Per il sindaco di Latina “La delibera approvata oggi a maggioranza dai sindaci appartenenti all’Ato 4 rappresenta una occasione importante ai fini di valutare la possibilità di una eventuale ripubblicizzazione del servizio stesso”. Lo afferma il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, che aggiunge altri commenti alla riunione di questa mattina:
“Con la delibera si assegna un mandato esplorativo, nell’ambito delle sue funzioni, al presidente dell’Ato 4, Armando Cusani, al fine di verificare l’eventuale sussistenza delle condizioni per un accordo con il socio privato di Acqualatina S.p.A. che porti l’intera compagine azionaria in mano pubblica. Naturalmente questo mandato non impegna in alcun modo e non è vincolante per i sindaci e quindi per i Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale ma rappresenta un eventuale punto di partenza per aprire nuovi scenari. Solo nelle ipotizzate fasi successive di questo processo, infatti, si andranno a verificare in dettaglio tutti gli aspetti relativi ad un possibile accordo per il passaggio di quote: dall’analisi dei bilanci di Acqualatina S.p.A. alla verifica della situazione debitoria; dai risvolti sulla erogazione dei servizi all’impatto eventuale sui bilanci dei Comuni. Ma, ripeto, questo avverrà solo dopo che il socio privato avrò esplicitato la volontà di un accordo. In tal senso, nella passata riunione dell’Ato 4 – continua Di Giorgi – io stesso, insieme ad altri colleghi sindaci, avevamo apportato modifiche e integrazioni alla delibera ripresentata oggi, proprio per incanalare il percorso nel giusto e corretto iter, nel rispetto degli organi e delle competenze statutarie e garantendo comunque che tutti i successivi passi sarebbero stati fatti dalla Conferenza dei Sindaci e quindi dai singoli Consigli comunali. Nonostante tutte queste giuste precauzioni, che andavano incontro anche alle richieste sollevate da alcuni Comuni dell’Ato 4, oggi non si è raggiunta l’unanimità ma la delibera è stata approvata a maggioranza, assegnando così un mandato esplorativo che, in ogni caso, non impegna in alcun modo la Conferenza dei Sindaci ma vuole essere il contributo del Comune di Latina, e degli altri enti che hanno approvato la delibera, al dibattito sulla eventuale ripubblicizzazione dell’acqua anche alla luce delle vicende referendarie e dei successivi sviluppi”.