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RIFIUTI TOSSICI, PATTO DEI SINDACI
Dopo gli scavi, il sud pontino scrive al Governo

fusti tossici

Scavi nella zona del Garigliano (foto altervista)

MINTURNO –  L’Assessore all’Ambiente del Comune di Minturno Roberto Lepone comunica che il Sindaco Paolo Graziano ha trasmesso ai Presidenti delle Camere ed al Capo del Governo il Patto dei Sindaci dell’area aurunca, allo scopo di ottenere chiarimenti e di promuovere iniziative in ordine alla questione dei rifiuti pericolosi ed alla presenza di scorie in prossimità della Centrale nucleare del Garigliano.

«Il documento – spiega l’Assessore Lepone – è frutto di una sinergia tra Amministratori Locali ed Associazioni, tesa a garantire un maggior controllo del territorio, a favorire la tutela della salute dei cittadini e la repressione di tutti i reati ambientali. Il Patto, sottoscritto dai primi cittadini di Minturno, Formia, Gaeta, Itri, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia (Latina), Coreno Ausonio, Ausonia, Cassino (Frosinone), Cellole, Sessa Aurunca, Roccamonfina, Galluccio, Teano e Carinola (Caserta), fa seguito alle recenti iniziative intraprese su tali problematiche a Minturno, a Sessa Aurunca ed a Santa Maria Capua Vetere. Il documento firmato dai 16 Sindaci corrisponde all’esigenza di un maggior raccordo tra le istituzioni, consacrato anche dal recente Decreto Letta, con espresso riferimento alla necessità di collaborazione tra Autorità Giudiziaria ed Amministratori Locali».
Destinatari del Patto sono i Presidenti del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Consiglio dei Ministri, i Ministri della Salute e dell’Ambiente, il Presidente della Commissione Antimafia, i Parlamentari eletti nei collegi del Lazio e della Campania, il Procuratore Nazionale Antimafia, i Presidenti delle Regioni Lazio e Campania, i Procuratori della Repubblica di Latina, di Cassino (Frosinone), di S. Maria Capua Vetere (Caserta) ed il Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
I 16 Sindaci firmatari del documento chiedono, tra l’altro, di favorire l’avvio di iniziative finalizzate:
1. a difendere il territorio aurunco, tra l’Alta Campania ed il Basso Lazio, dalle aggressioni malavitose;
2. a salvaguardare il patrimonio ambientale destinato alle nuove generazioni, in sinergia con i Comuni;
3. a dare risposte certe e rassicuranti ai cittadini, turbati di recente da rivelazioni, memoriali e servizi giornalistici, naturalmente dopo aver istituito un Osservatorio tecnico-scientifico;
4. a rendere noti i risultati dei carotaggi eseguiti sulla statale Appia, per i presunti sversamenti illegali di materiali pericolosi;
5. ad aggiornare l’attività di mappatura, monitoraggio e controllo dei siti contaminati e a rendere pubblici i relativi risultati;
6. ad avviare una sistematica e puntuale attività di campionamento e analisi dei prodotti ortofrutticoli e alimentari;
7. a reperire risorse ed a predisporre strumenti certi ed efficaci per la messa in sicurezza e la bonifica delle aree inquinate;
8. ad individuare un piano sanitario pubblico specifico per le zone colpite dagli sversamenti, dichiarate ad alto rischio di tumori, anche al fine di informare la popolazione su precauzioni da osservare;
9. ad assicurare la tracciabilità dei prodotti agro-alimentari, specificando la provenienza anche delle materie prime;
10. ad introdurre nel Codice Penale i delitti contro l’ambiente;
11. a promuovere urgenti azioni di controllo e di bonifica, volte a tutelare la salubrità dell’ambiente in tutte le sue articolazioni (con particolare attenzione ai fiumi e al mare), nonché la salute dei cittadini e l’immagine turistica del comprensorio in questione;
12. a costituire una commissione tecnica di supporto alle operazioni di smantellamento della Centrale nucleare del Garigliano, come già fatto nella Regione Emilia Romagna nel settembre 2013.

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