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il caso

Crac Midal, sequestrati 5 milioni di euro a Barberini

Accolta la richiesta di Procura e avvocati degli ex dipendenti

L'ex Ad di Midal, Paolo Barberini

L’ex Ad di Midal, Paolo Barberini

LATINA – Sono stati sequestrati circa 5 milioni di euro a Paolo Barberini, ex amministratore della Midal. A dare la notizia sono i legali delle parti civili che insieme alla Procura avevano presentato un’istanza al Tribunale di Latina per bloccare un conto corrente riconducibile all’imputato.

A seguito delle indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Latina coordinate dal sostituto procuratore Luigia Spinelli, insieme all’attività di indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza, è stato possibile infatti, risalire ad ingenti somme di denaro facenti capo ad uno degli imputati, Paolo Barberini. Lo scorso 7 agosto il Presidente della sezione penale del Tribunale di Latina, Pierfrancesco De Angelis ha disposto il sequestro conservativo accogliendo la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica di Latina e dagli avvocati delle parti civili.

Nel processo penale pendente davanti al Tribunale di Latina (attualmente in fase di istruttoria dibattimentale) sono chiamati a rispondere del reato di bancarotta fraudolenta undici imputati tra persone che hanno svolto incarichi amministrativi e dirigenziali all’interno del gruppo Midal. Gli avvocati delle parti civili, Guglielmo Raso, Claudio Maria Cardarello, Luigi Di Mambro e Valentina Macor, hanno formulato istanza di sequestro di circa 5 milioni di euro, al fine di garantire il risarcimento del danno subito dai lavoratori già costituiti parti civili nel processo penale che li vede parti offese dal reato. “Le condotte fraudolente riconducibili agli imputati  – spiegano i legali di parte civile – hanno determinato ingenti danni materiali e morali alla numerosa massa di creditori, ed in particolari ai lavoratori, molti dei quali rimasti senza lavoro”.

In una nota gli avvocati si “dichiarano fiduciosi nel soddisfacimento degli interessi economici e del danno morale dei sessanta lavoratori che chiedono giustizia”. La prossima udienza è fissata per il 17 dicembre 2015.

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