TERRACINA – Si sono presentati ai carabinieri nella serata di lunedì i due tunisini di 22 e 23 anni sospettati di aver aggredito e ucciso a calci e pugni Gino Toni Bellomo in Piazza Garibaldi nella notte tra sabato e domenica. Erano braccati e hanno preferito consegnarsi in caserma da dove sono stati poi condotti in Procura per essere interrogati. I due, accompagnati dal loro avvocato, hanno ricostruito la sequenza dei fatti offrendo la propria versione. Nella notte il magistrato titolare dell’inchiesta, Claudio de Lazzaro ha disposto il fermo dei due con l’accusa di rissa e omicidio in concorso. Sono stati trasferiti nel carcere di via Aspromonte. Nelle prossime sarà affidato l’incarico per l’autopsia.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Terracina e del nucleo investigativo di Latina, i due extracomunitari nella notte tra il 26 e il 27 dicembre, dopo una lite per futili motivi avvenuta con la vittima all’interno del Bar “Artis” in Piazza Garibaldi e proseguita all’esterno del locale, hanno poi aggredito e picchiato violentemente, con pugni e calci al volto e al capo, la vittima poi deceduta a causa delle gravi lesioni riportate.
Nella decorsa notte i militari della Compagnia Carabinieri di Terracina, in collaborazione con personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina, hanno sottoposto a fermo del Pubblico Ministero i due giovani tunisini, S.M. di 22 anni, e S.H. di 23 anni, il primo già gravato da precedenti di polizia, resisi responsabili di rissa e concorso nell’omicidio del 32enne BELLOMO Gino Toni.
In particolare, i due extracomunitari nella notte tra il 26 e il 27 dicembre – a seguito di una lite per futili motivi ingaggiata con la vittima all’interno del Bar “Artis” della centrale Piazza Garibaldi di Terracina e proseguita anche all’esterno dello stesso locale – avevano aggredito e percosso violentemente, con pugni e calci al volto e al capo, il BELLOMO cagionandone poco dopo il decesso, a causa della gravità delle lesioni riportate, per darsi poi alla repentina fuga e far perdere le loro tracce.
Le articolate indagini condotte a ritmo serrato, in assoluta sinergia dai reparti alle dipendenze del Comandante Provinciale di Latina e in stretto raccordo con l’AG – concretizzatesi in attività tecniche, visione delle immagini catturate dai sistemi di video-sorveglianza presenti sul luogo del delitto ed escussioni dei numerosi testimoni che hanno assistito all’evento criminoso – hanno consentito, in sole 36 ore, di indentificare e localizzare i due correi, i quali – consci ormai di essere braccati dagli inquirenti – nella tarda mattinata di ieri si sono consegnati agli stessi alla presenza del loro difensore di fiducia.
All’esito dei due lunghi interrogatori svolti presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Latina, il PM – concordando pienamente con l’ipotesi investigativa formulata dai militari operanti – ha dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto i due giovani, disponendo la loro traduzione presso la locale casa circondariale, dove tuttora si trovano ristretti in attesa di essere sottoposti all’interrogatorio di garanzia da parte del GIP.
latina, 29 dicembre 2015
