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giornata calda

Tremila studenti in piazza contro il nuovo Piano di dimensionamento scolastico. Poi il vertice in Provincia

Ma c'è chi dice sì: "Poli tematici sono la scuola del futuro. Processo logico del tutto condivisibile"

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LATINA – Sono tantissimi, come si vede dalle immagini, oltre tremila, gli studenti delle scuole superiori scesi in piazza per protestare contro il nuovo piano di dimensionamento scolastico varato dalla Provincia. Il corteo è partito puntuale alle 9,30 da Piazza del Popolo diretto in Via Diaz e Piazza della Libertà, lungo il percorso autorizzato dalla Questura. Poi i ragazzi si fermeranno sotto la sede dell’ente dove si terrà l’incontro convocato dalla presidente Eleonora Della Penna per spiegare le ragioni della riorganizzazione. Il Piano,  reso noto alla fine della scorsa settimana, ha subito suscitato polemiche e disappunto. Ieri, della Provincia è partito l’invito a partecipare ad un tavolo per chiarirsi: “Incontro tardivo visto per il piano è già stato depositato in Regione”, è il commento generale che arriva in risposta dalle scuole. L’appuntamento comunque è in programma alle 11 con i dirigenti e con due rappresentanti degli studenti per ogni istituto. Prima, però, gli alunni hanno voluto far sentire la propria voce scendendo in piazza, in moltissimi, con striscioni e cartelli: “Vogliamo una scuola adatta, non adattata”, “Ridateci la parola”, gli slogan scelti.

Ma all’Einaudi c’è anche chi dice sì: “I poli tematici sono la scuola del futuro, quello seguito dalla Provincia è un processo logico del tutto condivisibile”, scrive un gruppo di docenti nella lettera che pubblichiamo integralmente nelle righe che seguono.
Sulla situazione si esprime oggi anche la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti, Patrizia Giovannini:«Dai pareri diversi sul dimensionamento espressi da alcuni docenti del Mattei e dell’Einaudi si intravede una difficile integrazione non sanata che ha origine perché non sono state considerate equamente le esigenze dei due istituti. Le due scuole sono troppo distanti tra loro e una sola sede legale al Mattei, che tra l’altro conta un numero minore di alunni, ha finito per rompere definitivamente un equilibrio già precario. Non si comprende però come si possano ora spostare i laboratori dell’Einaudi, compreso quello di odontotecnico, in viale Mazzini mentre negli anni precedenti non si è potuto portare i laboratori del Mattei all’Einaudi per ridare la sede legale a quest’ultimo».

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NON TUTTI DICONO “NO”

LA LETTERA DI UN GRUPPO DI DOCENTI:

Spett.le Presidente Provincia di Latina, Avv. Eleonora Dalla Penna,

Le scriviamo in rappresentanza di un gruppo di docenti dell’Istituto Einaudi che, in totale autonomia e indipendenza, vorrebbero esprimere la loro opinione in merito al piano di dimensionamento scolastico approvato lo scorso 4 dicembre.
In particolare volevamo rappresentare il nostro apprezzamento per una politica scolastica che segue finalmente un percorso logico di valorizzazione degli ambiti disciplinari.
Siamo convinti che le scelte fatte permetteranno, con la creazione di poli tematici, la specializzazione formativa sempre più necessaria in un mercato del lavoro che richiede competenze tecniche specifiche che rendano possibile affrontare la collocazione lavorativa rispondendo alle nuove esigenze sia del mercato locale che di quello globale.
La legge 107/2015 che prevede l’ampliamento dell’autonomia scolastica e delle prerogative decisionali dei dirigenti scolastici infatti, richiede agli stessi una nuova capacità progettuale, più innovativa e slegata dai vecchi schemi di competenze degli Istituti scolastici per livelli e più aderente ad un realtà che chiede invece specializzazioni per settori.
Sembra essere stata finalmente colta l’essenza della formazione scolastica superiore, che non vede la formazione professionale in concorrenza con quella tecnica, ma che deve tendere invece alla formazione di poli tematici all’interno dei quali i piani dell’offerta formativa di nuova concezione sappiano raccogliere la sfida della proposta di formazione per livelli differenziati. Proposta che in questo nuovo sistema può e deve nascere anche dal confronto costante e costruttivo con gli enti territoriali, sia istituzionali che del mondo del lavoro nel settore di riferimento.

A fronte di ciò appare sterile la polemica strumentale tesa a conservare situazioni di fatto poco efficienti, che mettendo insieme, anche e soprattutto nel settore professionale, indirizzi completamente diversi, non permettono la strutturazione di proposte formative, tanto professionali quanto tecniche, davvero di qualità ed orientate a fornire risposte lavorative concrete agli studenti.
Non sembra rispondente alla realtà l’obiezione relativa al continuo spostamento di sedi, in quanto l’unione tra Einaudi e Mattei di quattro anni fa è stata un’unione amministrativa e non ha comportato alcuno spostamento fisico di aule e studenti che sono rimasti nelle sedi originarie come sezioni staccate e autonome, anche da un punto di vista dei docenti. L’unico spostamento è stato fatto quest’anno su decisione interna e ha riguardato il trasferimento totale della segreteria dell’Istituto nella sede della sezione Mattei. Senza alcun confronto con famiglie e studenti. E a proposito di efficienza, risulta ancora difficile da comprendere il perché si sia deciso di spostare gli uffici amministrativi nella sede con meno classi, minor numero di alunni e minor numero di docenti. Infatti, se è vero che l’Istituto nel suo complesso è passato negli ultimi anni da 36 a 44 classi, va anche specificato che tale incremento è dovuto soprattutto alla crescita della sezione Einaudi,  passata da sola da 19 a 25 classi, e ciononostante continuamente penalizzata da scelte e metodi decisionisti senza contraddittorio ora invece contestati alla Provincia.

A noi sembra invece che l’Amministrazione Provinciale abbia seguito un processo logico del tutto condivisibile, legato alla efficienza e alla concretezza più che alla burocrazia e alla forma.
Il mero diritto all’autonomia é un concetto astratto che deve inserirsi in un disegno complessivo di efficienza del sistema. Certo non può prevalere sul diritto alla formazione di qualità dei nostri studenti e di sicuro non è elemento che garantisce la loro formazione e le loro esigenze.
La priorità dovrebbe essere sempre e comunque la tutela degli alunni e delle famiglie che può essere realizzata solo dando strumenti migliori, prima per compiere scelte chiare e consapevoli e poi per avere i giusti strumenti per inserirsi nel mondo del lavoro, ciò che questo nuovo piano di dimensionamento sembra in grado di  promettere.

LA CONVOCAZIONE – Al tavolo convocato in Provincia per discutere il piano siederanno il liceo pedagogico Manzoni e lo scientifico Maiorana, che perderanno l’indirizzo linguistico a favore di un polo autonomo specifico per il corso di studi; e poi il Mattei e l’Einaudi che saranno separati per essere accorpati rispettivamente al Galilei-Sani e al Vittorio Veneto-Salvemini.

Si tratta di un confronto per spiegare direttamente e apertamente le ragioni che hanno guidato le scelte dell’Ente – fanno sapere dalla Provincia –  e per raccogliere sia dalla parte dei docenti che degli studenti le motivazioni del dissenso manifestato all’indomani della pubblicazione del Piano.

Un estremo tentativo di convincere i dirigenti della bontà del progetto, prima che il nuovo dimensionamento ottenga l’ok della Regione Lazio.

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