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dimensionamento scolastico

Latina, la primaria di Piazza Dante lascia la Giovanni Cena: passerà all’Ic Volta

Il progetto illustrato in commissione dall'assessora Antonella Di Muro e dal Presidente D'Achille

La scuola “A.Volta”

LATINA – La storica scuola  di Piazza Dante e la Alessandro Volta insieme, nello stesso istituto comprensivo, facendo passare la primaria del centro città, dalla Giovanni Cena a cui è stata accorpata con il primo piano di dimensionamento scolastico varato dalla giunta Di Giorgi, a quello che ha sede in Via Bottticelli, oggi abbinato con la scuola elementare del Gionchetto geograficamente molto distante. E’ l’idea del Comune di Latina che modifica il vecchio piano rivelatosi molto penalizzante proprio per la scuola retta oggi dalla professoressa Claudia Rossi.

OPERAZIONE SALVATAGGIO – Il progetto è stato illustrato ieri in commissione Cultura: “In questo modo – spiega il presidente Fabio D’Achille –  oltre a salvare il prossimo anno scolastico del Volta e quelli futuri, si bilancerebbe anche il numero degli alunni dell’IC Cena. In media ci sarebbero circa 950 alunni per ognuno dei due istituti comprensivi: un numero in linea con la media regionale che, da un lato, metterebbe il Volta al riparo rispetto alle nuove linee guida regionali sul dimensionamento scolastico (il numero minimo di allievi per gli istituti comprensivi è 600), e dall’altro non arrecherebbe danno alla Cena che avrebbe comunque un congruo numero di alunni previsti fra l’altro in crescita per i prossimi anni”.

Il presidente della Commissione Cultura D’Achille e l’assessora Di Muro

L’assessora all’Istruzione Antonella Di Muro, ha spiegato che sulla questione sono in fase di raccolta i pareri dei Consigli d’ istituto. Un dimensionamento che incassa la piena approvazione di Lbc: “Non è solo un fatto di tabelle e numeri, ma si stanno prendendo in considerazione soprattutto le esigenze delle famiglie e, in prospettiva, la crescita della città”, ha aggiunto D’Achille spiegando che “il dato del Volta è quello di un forte calo delle iscrizioni negli ultimi tre anni – circa un centinaio all’anno – e se questo trend venisse confermato o addirittura peggiorasse – in futuro (forse già l’anno prossimo) il plesso rischierebbe di chiudere per effetto delle nuove linee guida, facendo mancare un servizio essenziale al quartiere”.

Presenti in commissione delegazioni dei due istituti comprensivi interessati.

 

 

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